Attraverso quattro lettere d "amore torsione alla loro città d" origine, Cork-sollevato parvenu Cliffords cemento un tempo e luogo con precisione ben oltre i loro anni. Questo secondo EP è un trionfale seguito del già magistrale "Strawberry Scented" dello scorso anno, una pubblicazione che ha introdotto la loro impeccabile miscela di narrazione ed emozione. E anche qui, è una combinazione che è immediatamente evidente, dal fragoroso inizio di "Bittersweet" alla sottile costruzione verso alti cacofoni sulla straziante "Dungarvan Bay", la sua esplorazione dell'impatto della morte sul tessuto stesso di place probabilmente più agrodolce del suo predecessore.Ogni lettera d'amore si tinge di malinconia radicata, con "Il mio mostro preferito" che evidenzia la linea sottile tra amore e odio. È questo che scorre così perfettamente attraverso 'Salt Of The Lee‘, presentando alla fine l'accettazione della cantante Iona Lynch dei suoi legami fondamentali con la città nelle sue stesse ossa, come risuona’ R&H Hall'. Questa narrazione eccezionale è abbinata a melodie assolutamente massicce, viscerali nel loro legame con le persone e il luogo, e intrise di tradizione moderna. Per poi evidenziare Cliffords come ones-to-watch fa un disservizio al potere sconcertante e potenziale illimitato in mostra qui: questo è molto più di un semplice hype.
La cantante / cantautrice Miist condivide un saggio speciale sull'epidemia globale di solitudine, la storia straziante che l'ha ispirata a scrivere “Could You Lend Me a Smile” e la sua missione di stimolare la connessione umana attraverso la musica, l'empatia e 15 secondi di gentilezza intenzionale, per la serie Mental Health Awareness Month di Atwood Magazine!
Il suono di lui inizia davvero a sgranchirsi le gambe come artista solista.
Incredibilmente, c'è la sensazione che questa prima salva a quattro tracce sia una semplice messa a punto.
Una grande esperienza da fuori.
Angelico e animico.
Molto più di un semplice hype.