Un'astuta costruzione del mondo nata da frammenti di elettronica da club di sinistra... 06 - 02 - 2025 Un'etichetta nata veramente nell'era di internet; un'immersione profonda nel catalogo dell'etichetta di Sheffield LOFS ispira la visione di un orizzonte pixelato all'interno di un mondo digitale, scandito da una musica da club elastica che è influenzata dall'alba del mondo moderno e dalla contemplazione del suo futuro, ma che suona come se fosse stata trasportata qui dal 2099. Grime, juke, techno, jungle, ambient, pop, glitch, hip-hop e dubstep hanno tutti il loro posto qui, ma si trovano da qualche parte adiacente alla pista da ballo; in una stanza verde fantascientifica i cui abitanti hanno tre occhi e antenne, e l'alieno responsabile dell'aux sta suonando di tutto, da aya e Oneohtrix Point Never a Objekt e A.G Cook. "Alimentato dall'ottimismo e dalle energie sonore", gran parte della produzione LOFS è concettuale. Ad ogni uscita, al posto di inutili parole d'ordine e hype autocostruito, c'è un breve paragrafo che definisce la scena di ogni viaggio fantascientifico, facendo girare una narrazione fittizia di linee temporali alternative, apprendimento dell'intelligenza artificiale, folklore e mitologia. Nata nelle Midlands, l'etichetta vanta le uscite dei nativi di 96 Back, Oshi Moon, Number One, Renslink e del produttore Olson, autore dell'ultimo e più ampio lavoro dell'etichetta.
Olson gestisce il LOFS x Crend Request Party '2 Crends Deep' con il resto della LOFS crew, e non avendo paura di allontanarsi dal suo lato ambient più calmo, può essere trovato regolarmente a chiudere la serata con una serie di musica dance che spazia dalla jungle, al footwork, alla techno e oltre. Il suo ultimo album, "Diegesis", parla dell'essere un personaggio nel sogno della mente universale. Colonna sonora di quella macchina narrativa che è la realtà, "Diegesis" è una riflessione uditiva sulla natura narrativa dell'esistenza. Il disco, composto da nove tracce, si svolge come un sogno malinconico. Tamburi doppiati, atmosfere eteree, voci decontestualizzate, cinguettii di uccelli, cieli piovosi e momenti mutevoli di beatitudine contemplativa evocano sensazioni di totale assenza di peso; ci si abbandona all'inesorabilità dell'esistenza e ci si scioglie in acque calde che rifiutano di lasciarci annegare. Influenzato da elementi di auto-tuned pop e wave (un genere che affonda le sue radici nel grime, ma con melodie iper-emotive come quelle che si trovano nel lavoro di Pholo, Vexxy e Mssngno) come dalla musica classica contemporanea, "Diegesis" di Olson offre tutte le sfumature dell'ambient; un balsamo rilassante di nuvole alla deriva in una giornata perfettamente nuvolosa, con il mondo esterno lontano e sfocato.
8/10 Parole: Andrew Moore - - Iscriviti alla mailing list di Clash per ricevere notizie aggiornate su musica, moda e cinema.
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