Recensione dell’Album
2-5 Stelle Un tentativo formidabile, ma spesso sembra che la band fatichi a trovare una propria identità.
Recensore: Isabella Ambrosio
Uscita: 27 giugno 2025
Etichetta: Flatspot
I Pig Pen fanno del loro meglio in ‘Mental Madness’, e sebbene riescano davvero a canalizzare ciò che indica il titolo, l’album risulta anche piuttosto monotono. Fantastico per chi vuole solo qualcosa su cui scatenarsi, deludente per gli altri, che sanno che l’hardcore è molto più di un solo tono e una sola chiave. In effetti, il disco è stato scritto e registrato in soli due giorni, conferendogli una sensazione affrettata e monotona. Guidata dallo chef e star di FX’s The Bear, Matty Matheson, la band è composta anche da Wade Macneil degli Alexisonfire e da tutti i membri della Daniel Romano’s Outfit, uniti per riproporre il classico hardcore anni ’80 che hanno amato crescendo. Cercando di incorporare alcuni elementi di post-hardcore, punk e metal, i sussurri di questi altri generi sono purtroppo ben presto soffocati in un album che diventa piuttosto prevedibile già alla quinta traccia. È un tentativo formidabile, ma spesso sembra che la band fatichi a trovare una propria identità e manchi di quella coesione necessaria per creare un album che non risulti ripetitivo. ‘Rabid Beach’, ‘Heat Wave’ e ‘Mental Mentality’ sembrano intercambiabili, mentre ‘Pig Pen’, ‘Power Love Train’ e ‘Highway’ danno piccoli barlumi di speranza, sfruttando tecniche e sonorità rock’n’roll e metal prima di essere rapidamente soffocate dai ritmi hardcore monotoni in cui la band spesso si rifugia. ‘Mental Madness’ non lascia il segno, e francamente è difficile che possa farlo, visto che è complicato distinguere tra una traccia e l’altra.
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Un tentativo notevole, ma spesso sembra che la band fatichi a trovare una propria identità.