Festival
3-6 luglio 2025
Uno dei festival più amati d'Europa si impegna al massimo per rendere quest'anno davvero indimenticabile.
È inizio luglio in Belgio, in una giornata torrida. Il sole picchia ferocemente su pochi volti che stanno sfiorando la stanchezza, ma altri stringono le bottiglie d'acqua e proseguono, trainando tende e zaini gonfi di roba lungo un sentiero fangoso verso un bassissimo ritmo di musica. La verità è che il caldo non riesce a fermare nessuno dal raggiungere il festival Rock Werchter di quest'anno, per il suo venerabile 50º anniversario. Il weekend promette un lineup eccezionale, da leggende affermate alle band più hot del momento.
Entrando nel festival in prima serata, l’area è invasa da fan in fila per dare un’occhiata all’entusiasmante set di Jacob Collier sul palco Barn di Rock Werchter. Egli irradia la giusta dose di energia febbrile necessaria per dare il via a un festival (non c’è da stupirsi) con alcune interpretazioni robuste di ‘All I Need’ e ‘Over You’, stuzzicando il pubblico a cantare alcune armonie sparse (sebbene molto entusiaste), salutandoli con ondeggiamenti e sorrisi così visibilmente felici che è difficile non sciogliersi in questa atmosfera genuina.
Nel frattempo, dall’altra parte del campo, sul Main Stage, i Deftones stanno proponendo un repertorio molto diverso a un pubblico curioso che cresce di minuto in minuto, attraversando il brano dal tono malinconico ‘Beware’ e aumentando il ritmo ad ogni canzone mentre lo spettacolo si avvicina al suo climax. Il cantante Chino Moreno è sudato fradicio quando finiscono (con tutte le volte che scaglio la testa sulle chitarre feroci di Stephen Carpenter, non c’è da stupirsi) e tutto sembra il perfetto preludio alla star della serata: Linkin Park.
Per molti, sarà la prima volta che vedono i Linkin Park con la nuova cantante Emily Armstrong, entrata nella band lo scorso anno dopo una pausa di sette anni seguita alla morte prematura di Chester Bennington. Sarebbe comprensibile che siano nervosi prima di salire sul palco, ma abbiamo davanti un’ora e mezza esplosiva, mentre Mike Shinoda saluta il pubblico in delirio con un grido: "Buona sera, Werchter. Siete pronti a divertirvi con noi?" Prima di gridare, in un istante, ai loro fan sguaiati, "Andiamo!", e lanciare la band in una tempesta di suono con l’apertura ‘Somewhere I Belong’. Emily non perde tempo e si mette subito in mostra, dando voce potente e austera con un’interpretazione impetuosa di ‘Numb’, ‘Heavy Is the Crown’ e ‘The Emptiness Machine’, un’esibizione da hurricane che richiede un momento di digestione per cogliere appieno questaicona storica del rock.
Poi, dopo aver dormito una notte confortevole al Hive Resort, ecco i Thee Sacred Souls di San Diego sul palco di KluB C. È un set vellutato, grazioso, che attraversa brani come ‘Can I Call You Rose?’, ‘Will I See You Again?’ e ‘Easier Said Than Done’, con tanta charme da far fremere il pubblico, magnetizzato da ogni parola di Josh Lane. Successivamente, la scena passa alla coppia di Isle of Wight, Wet Leg, il cui secondo album ‘Moisturizer’ sta per essere pubblicato. È un dettaglio che Rhiann Teasdale ha ben evidente, mentre sale sul palco e si tuffa in ‘Wet Dream’ con tutta la verve e il dramma di una veterana. Ma è metà pomeriggio, e il pubblico ha bisogno di più emozioni per scatenarsi. “Come vi sentite a urlare?” grida Rhiann, “Siete pronti a scatenarvi?” E così, rispondiamo gridando "Cosa?" mentre si scatenano con ‘Chaise Longue’.
Attraverso il campo, Celeste si esibisce davanti a una folla crescente che si riversa fuori dal venue. In un momento delicato, si commuove durante ‘Strange’ e un gruppetto di fan della prima fila piange insieme a lei. Per questa star (pensate ad Adele incrociata con Amy Winehouse e un tocco di Jorja Smith), è un momento decisivo che richiede una pausa, un respiro profondo e applausi calorosi per superarlo. La scelta si fa difficile: Lola Young è forse la più attesa tra le giovani promesse di quest’anno, come si vede quando il Barn si riempie in pochi minuti prima del suo arrivo. Potrebbe aver suonato all’Arena di Wembley al Capital’s Summertime Ball pochi giorni prima, ma è ancora visibilmente sconvolta dal numero di persone che l’attendono prima di lanciare il suo ultimo successo ‘One Thing’.
Tuttavia, mentiremmo se dicessimo che Green Day e Raye non sono le nostre preferite di Rock Werchter 2025. Non capita tutti i giorni che il riff arrogante di ‘American Idiot’ risuoni a mezzanotte lungo un pubblico che si estende per un miglio, urlando come ossessi, rendendo la cosa ancora più stupefacente il 4 luglio. Billie Joe Armstrong a malapena riesce a sentire se stesso sopra il frastuono, ma si sforza di dare ai suoi compagni di band, Tré Cool e Mike Dirnt, il loro momento di gloria prima di assaltare ‘Jesus of Suburbia’, ‘Holiday’ e ‘Basket Case’. Dalla fan in lacrime invitata sul palco a un incredibile coro di “F*** Donald Trump” che si diffonde in tutto il campo, questo diventa un momento scolpito nella storia.
E Raye... che potenza. Se ci fosse qualcuno capace di trasformare uno spettacolo da primo piano in un concerto intimo, è lei. Tra le sue performance impeccabili, che折the vocale sbalorditiva di ‘Worth It’ e ‘Oscar Winning Tears’, trova anche il tempo di essere autentica con la sua toccante ‘Ice Cream Man’, versando lacrime di incredulità per la risposta affettuosa. In un solo set, si avvicina a decine di migliaia di noi, invitando ciascuno a ballare, cantare e piangere con lei come una vera famiglia.
Il 50º anniversario di Rock Werchter si evidenzia con orgoglio grazie ad alcuni degli artisti più rispettati dell’industria. Essi amplificano (letteralmente) l’entusiasmo del festival in Belgio a livelli inimmaginabili, e il battito di tutto ciò lascia una sola idea in testa a tutti: wow, non posso credere di aver appena assistito a tutto questo.
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