La musica permette a un artista di reinventare qualcosa che già esisteva in modo diverso da come era prima. È proprio quello che fa Elliot James Reay. Reinventare melodie, suoni, texture e sensazioni in nuove forme, con nuove persone, nuove esperienze, nuove strutture.
«Ascolto artisti degli anni '60. Ho in testa un’immagine perfetta di come suonino quelle canzoni. Chiunque cerchi di scrivere una di quelle canzoni si limiterà ai quattro accordi di base, utilizzerà una chitarra tremolante e canterà dolcemente sopra. Per me, si tratta di esplorare artisti diversi che usano metodi diversi da quelli di allora», racconta a CLASH.
Il suono di Reay offre un abbraccio caldo e rassicurante, con toni ovattati e strumentali classici che spaziano dal rock'n'roll, soul e blues. Oscillando tra il passato e il presente, la sua figura di retro-rock non è una messa in scena: è semplicemente lui. «È stato piuttosto naturale cantare questo tipo di musica», dice. «Penso che si adattasse bene alla mia voce e sono diventato ossessionato. Sono ancora ossessionato».
Reay è cresciuto in una famiglia musicale; sua madre e suo padre erano cantanti e spesso hanno abbracciato suoni diversi durante l’infanzia. «Non c’è stato un momento preciso in cui mi sono innamorato della musica», dice dei suoi anni formativi. «È semplicemente nel mio sangue. Entrambi i miei genitori sanno cantare e, da sempre, la musica fa parte della mia vita. È interessante, perché mia madre mi racconta sempre storie di come ascoltava Elvis [Presley] prima di nascere, e poi, crescendo, ho naturalmente scoperto Elvis e mi sono ossessionato per lui da solo».
Incorporando la musica nel suo DNA e nel suo ambiente, nulla poteva ostacolare Reay nel perseguire una carriera musicale. «Ho sempre saputo che volevo farlo. Dal momento in cui ho iniziato a parlare, cantavo».
Dalle melodie ai testi, alle idee strutturali, le canzoni d’amore di Reay sono state un’esplorazione della sua infanzia e del suo futuro romantico. Parte del motivo per cui riesce a fondere elementi della sua vita nel suo lavoro deriva dalla sua fedele compagna: la sua partner, che lo aiuta a scrivere le sue canzoni senza tempo.
«Molte delle canzoni e dei messaggi le ha scritte lei. È brava con le parole, e io sono molto bravo con le melodie e gli accordi. A volte mi propone un concetto, altre volte vado da lei. A volte lei scrive una melodia, altre volte sono io. È quasi come una situazione Elton-Bernie Taupin».
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COSA: rock e soul rétro-riflessivi
DOVE: Manchester
3 CANZONI: ‘I Think They Call This Love’, ‘Who Knew Dancing Was A Sin’, ‘Daydreaming’
FATTO: Elliot ha vinto il concorso musicale internazionale “Road to Memphis” e l’iniziativa musicale
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