Lynks è tornato - e questa volta intende fare sul serio. Dopo aver pubblicato lo scorso anno il suo travolgente album d'esordio 'ABOMINATION', l'artista poliedrico mascherato è ritornato per dare il via al suo prossimo capitolo con il nuovo singolo 'I Didn't Come Here For Art' - un inno electro-punk senza pietà per chi è stufo della scena londinese dolorosamente alla moda. Parlando del brano, Lynks ha proclamato: “Sai, quante volte si può andare a un 'evento' in qualche 'spazio polifunzionale' alla moda e essere sottoposti a un sacco di performance d'arte pretenziose e stronzate mentre tutti quei ragazzi etero con il mullet e le loro T-shirt Palace annuiscono pensierosi, prima che tu debba pensare - ehi, basta. Questo pezzo è il mio appello alle armi. Porre fine a tutta l'arte immediatamente!!!” 'I Didn't Come Here For Art' - che gloriosamente si trasforma in un grido di battaglia «niente più pose forzate, spoken-word e cretinate da scuola d'arte!» - è la nostra prima impressione di quella che Lynks ha chiamato la sua era 'Global Sex', un invito internazionale a scrollarsi di dosso l'imbarazzo e lasciarsi andare. Ora, ripetete dopo di noi…
I raver australiani hanno appena condiviso il loro ultimo singolo, 'Damaged Goods', un pezzo sudato e carico di bassi, un caos destinato a vederti
L'artista con base a Los Angeles Blondshell (all'anagrafe Sabrina Teitelbaum) oggi condivide 'Another Picture', il companion del suo acclamato album del 2025 'If You'
I pesi massimi dello Yorkshire che si stanno facendo notare.
Westside Cowboy, Carpetman, PISS e altri si sono aggiunti al cartellone della grande rassegna di nuova musica del prossimo anno.
Il rapper candidato ai Grammy Wale pubblica il suo ottavo album in studio 'everything is a lot.' per la Def Jam Recordings. Il progetto di 18 tracce riflette su diversi temi.
La cantautrice norvegese Anna of the North pubblicherà il suo nuovo, tanto atteso album 'Girl in a Bottle', in uscita il 5 dicembre per l'etichetta Play It Again Sam. Entrambi
Ragazzi con il mullet in magliette Palace: consideralo una provocazione.