Flea ha condiviso il nuovo pezzo solista «A Plea» – un'ambiziosa supplica alimentata dal jazz per l'unità di fronte alla paranoia.
C'è sempre stato più di quanto appaia nel bassista dei Red Hot Chili Peppers: è noto che ha frequentato il conservatorio in tarda età, e in seguito Flea ha formato gli Atoms for Peace insieme a Thom Yorke dei Radiohead.
Musicista indiscutibilmente talentuoso, la nuova composizione solista «A Plea» è una ricerca complessa e fortemente improvvisata della libertà personale in un clima oscuro.
La voce a metà tra canto e invocazione intona un messaggio di unità di fronte alla paranoia, mentre gli ospiti aggiungono le loro voci distintive.
Qui è in mostra una grande quantità di talento: Flea suona tromba, basso elettrico e voce, mentre «A Plea» comprende anche la contrabbassista Anna Butterss e il chitarrista Jeff Parker, oltre al batterista Deantoni Parks, al percussionista Mauro Refosco, al flautista alto Rickey Washington e al trombonista Vikram Devasthali.
Chris Warren si unisce alle voci, così come il produttore del brano Josh Johnson, che suona anche il sassofono alto.
Piacevolmente libero nella forma, il brano è accompagnato da un video diretto dalla fotografa e regista con base a Los Angeles Clara Balzary, con coreografie di Sadie Wilking.
In una nota, Flea dice che la canzone è nata dal «desiderio di un luogo oltre, un luogo d'amore, per poter esprimere la mia opinione ed essere me stesso. Cerco sempre solo di essere me stesso».
Continua: «Non mi interessa l'atto della politica. Credo che ci sia un piano molto più trascendente al di sopra di essa dove si può avere un discorso che possa realmente aiutare l'umanità e davvero aiutarci tutti a vivere armoniosamente e produttivamente in un modo salutare per il mondo. C'è un luogo dove ci incontriamo, ed è l'amore».
Ascoltalo ora.
Foto: Clara Balzary
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Flea ha condiviso il nuovo brano solista 'A Plea' - una supplica ambiziosa, alimentata dal jazz, per l'unità di fronte alla paranoia. C'è sempre stato più di quanto sembri.