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Steve Cropper – Stax, Booker T & The MGs – È morto

Steve Cropper – Stax, Booker T & The MGs – È morto

      Il chitarrista americano Steve Cropper è morto.

      Il chitarrista seminale è deceduto oggi, all'età di 84 anni; suo figlio Cameron ha confermato la sua morte a Variety.

      Steve Cropper era un maestro dell'essenzialità. Un chitarrista prodigioso i cui primi ingaggi in studio includevano esperienze su dischi country, la sua duratura passione per il blues e l'R&B lo portò a Memphis, dove entrò nel roster della Stax.

      Componente chiave dei leggendari MGs – il gruppo di Memphis – guidati da Booker T, la band suonò in innumerevoli successi R&B. Il loro «Green Onions» – completato famosamente in una mezz'ora libera alla fine di una sessione di registrazione – divenne uno dei brani più influenti degli anni '60, un pezzo d'organo senza pari.

      Non si fermò però lì. Steve Cropper era un abile autore di canzoni, che contribuì a scrivere numerosi successi per il compagno di etichetta Otis Redding, tra gli altri.

      Booker T & The MGs vissero un decennio di successi, prima che cambiamenti interpersonali alla Stax portarono alla partenza di Steve Cropper, che in gran parte si dedicò alla produzione.

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      Un ruolo nel film The Blues Brothers portò la band a riunirsi, con una serie di tournée in tutto il mondo a seguire, incluso un periodo al fianco di Neil Young.

      Scrivendo, girando e registrando quasi fino alla fine, Steve Cropper era l'incarnazione di un uomo soul.

      CLASH ha parlato con Steve Cropper nel 2012, e lui ricordò il brivido di lavorare con il team della Stax:

      I ricordi che ho della Stax sono il fatto che tutti lavoravano per lo stesso scopo. È stato un enorme, enorme sforzo di squadra. Non si poteva attribuire merito a una sola persona per niente; era come una squadra sportiva ben oliata che vince le partite perché sono tutti uniti, tutti lì per vincere la partita. Stax sostanzialmente si è superata – la domanda era talmente grande che doveva necessariamente frammentarsi e diventare la grande etichetta discografica che è stata. Penso che questo si veda nella musica che è durata così tanti anni; la musica che continua a reinventarsi. Le canzoni che restano – la maggior parte di esse – sono state fatte negli anni '60.

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