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Etta Marcus rende omaggio all'eredità di Jeff Buckley con l'inquietante "Wolf River" - Atwood Magazine

Etta Marcus rende omaggio all'eredità di Jeff Buckley con l'inquietante "Wolf River" - Atwood Magazine

      Etta Marcus di South London incanala dolore, riverenza e tranquilla devozione in “Wolf River”, un tributo scarno e inquietante a Jeff Buckley. Pubblicato come singolo autonomo, il brano riduce tutto al piano, al basso e alle vocalità strazianti di Marcus – un elogio in forma di canzone che permane a lungo anche dopo che svanisce.

      per i fan di Lana Del Rey, Ethel Cain, Fiona Apple

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      Ascolta in streaming: “Wolf River” – Etta Marcus

      Ci sono canzoni che sembrano sussurri ai vivi, e poi ci sono canzoni che sembrano scritte per i fantasmi.

      “Wolf River”, l’ultimo singolo di Etta Marcus di South London, appartiene senza dubbio a quest’ultima categoria. È un brano intriso di lutto e tranquilla devozione – un pezzo che suona meno come una performance e più come un elogio funebre. Qui c’è dolore, certamente, ma anche riverenza: l’impegno a custodire la musica e la memoria di qualcuno a stretto contatto, anche quando le parole da sole non riescono a catturare la profondità di quell’amore. In un mondo dove l’eredità spesso svanisce con la stessa rapidità del prossimo momento virale, “Wolf River” è un promemoria del potere di mantenere vivi coloro che ci hanno formato – non solo per noi, ma per la prossima generazione che li scoprirà per la prima volta. Ma quanto possiamo indugiare sull’eredità di qualcuno prima che diventi una sorta di devozione parassociale? Dov’è il confine tra onorare e aggrapparsi?

      Wolf River – Etta Marcus

      Buon compleanno, Scottie

      Gli anni passano attraverso di te come il vento

      Sono a Wolf River, ad aspettare

      So che è finita, eppure mi aggrappo

      Con amore, da Memphis

      Nient'altro che polvere

      E tu ti stai congedando

      Domani ci lascerà

      Con tanto amore

      Tanto amore

      Etta Marcus, una forza emergente dell’alt-pop di Brixton, South London, non si è mai tirata indietro di fronte alla crudezza emotiva. Formata classically nel jazz prima di essere espulsa dal Trinity Laban Conservatoire, Marcus ha abbracciato la propria voce e visione, plasmando infine il suo album di debutto The Death of Summer and Other Promises nel gennaio 2024. La sua musica vive in quello spazio ombroso tra malinconia indie e grandezza cinematica, spesso paragonata a Fiona Apple e Mazzy Star. Pubblicata il 29 maggio 2025 come singolo autonomo, “Wolf River” è il lavoro più intimo di Marcus finora – un tributo al compianto Jeff Buckley, una delle sue maggiori muse, e una dichiarazione silenziosa che la sua influenza scorre ancora nella sua arte.

      Etta Marcus “Wolf River” © 2025

      Dal punto di vista sonoro, “Wolf River” è tanto essenziale quanto potente.

      Costruito attorno a una linea di piano morbida, quasi scheletrica, con tocchi di basso sottili, il brano lascia che la voce inquietante di Marcus guidi ogni momento. La sua voce non si limita a sostenere la canzone; è la canzone stessa, che si piega ed echeggia come una confessione sussurrata in una cappella vuota. Il piano non sovrasta, ma la affianca come un compagno, rispecchiando l’intimità tematica del brano. C’è una fragilità qui, come se origliassimo qualcosa di privato – una conversazione non destinata a noi, ma alla quale non riusciamo a smettere di ascoltare.

      Mi mancano i tuoi blues

      Mi mancano i tuoi pezzi rock and roll

      Quella chitarra era fatta per amarti

      Il mio eroe se n’è andato, il più grande che piango

      Il mio mondo non è nulla senza la tua canzone

      Con amore, da Memphis

      Nient'altro che polvere

      E tu ti stai congedando

      Domani ci lascerà

      Con tanto amore

      Tanto amore

      I testi approfondiscono quell’intimità, sfumando la linea tra lutto e devozione. “Il mio mondo non è nulla senza la tua canzone”, canta Marcus, il dolore nella sua voce che porta il peso sia della gratitudine sia dell’assenza. Più avanti confessa: “Sono a Wolf River, ad aspettare // So che è finita, eppure mi aggrappo”, evocando gli ultimi istanti di Buckley mentre rivela la sua incapacità di lasciar andare.

      C’è una tensione che attraversa ogni parola: questo è tanto un tributo quanto un rifiuto di andare avanti, una lettera d’amore a qualcuno la cui arte sembra troppo vitale per essere relegata al passato. La canzone diventa più di un memoriale – è un filo vivo che lega il presente di Marcus all’ombra duratura di Buckley.

      Etta Marcus “Wolf River” © 2025

      Per chiunque abbia perso qualcuno – sia una persona che conosceva, sia un artista la cui opera l’ha plasmato – “Wolf River” sembra una corda di salvezza.

      Scava in quel dolore universale di mantenere qualcuno vivo tramite l’azione, le parole, la canzone. Per Marcus, è un modo di riconoscere non solo il suo lutto ma la gratitudine che lo accompagna, la comprensione che anche le persone che non abbiamo mai incontrato possono tenere un pezzo del nostro cuore. Per gli ascoltatori è un invito: stare con il dolore, trovare conforto nel ricordo e riconoscere che non siamo soli nel voler trattenere. Questa è la canzone che ascolti quando sei al punto più basso, quando hai bisogno che qualcuno – anche uno sconosciuto che canta di un altro sconosciuto – ti ricordi che il lutto può legare tanto quanto spezzare.

      “Ho scritto ‘Wolf River’ durante un anno difficile,” spiega Marcus. “Jeff mi ha fatto ricordare perché scrivo, perché mi esibisco, perché abbiamo bisogno di idoli – perché una dichiarazione funebre d’affetto per uno sconosciuto ha cambiato il modo in cui vedo il mondo e il mio posto in esso.” Quel sentimento cattura tutto ciò che la canzone incarna: la bellezza di ancorarsi a chi ci ha formato, anche quando non ci sono più. È una tragica lettera d’amore, sì, ma anche una celebrazione dei legami che ci rendono umani.

      Se sei fan di Lana Del Rey o Ethel Cain, “Wolf River” ti distruggerà nel miglior modo possibile. E forse questo è il punto – a volte dobbiamo essere aperti e spezzati per ricordare perché la musica e la memoria contano così tanto.

      Tanto amore, cantato

      Tanto amore

      Per te

      Tanto amore, cantato

      Tanto amore

      Per te

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