All'inizio di quest'anno è uscita una notizia che sembra perseguitare tanto i media quanto gli appassionati di musica: Lola Young ha cancellato tutte le date del tour prevedibili per dare priorità alla sua salute. La notizia arriva dopo un video ampiamente diffuso che ritrae la star britannica svenire sul palco durante un'esibizione. L'incidente è stato scioccante da guardare, eppure è stato filmato e postato da ogni angolazione sui social media. Ma, cosa ancora più importante, l'episodio scatenante ha riacceso un dibattito di lunga data ai margini dell'industria musicale globale — incentrato sulla salute degli artisti e sulla crescente pressione a esibirsi.
Nelle conseguenze dell'incidente, Lola si è mostrata dispiaciuta, inquadrando la situazione nelle aspettative dei fan. «Me ne vado per un po'. Mi fa male dirlo, ma devo cancellare tutto per il futuro prevedibile», ha scritto in un post su Instagram. «Grazie per tutto l'amore e il supporto. Mi dispiace tantissimo deludere chi ha comprato un biglietto per vedermi, mi fa male più di quanto possiate immaginare. Ovviamente avrete diritto al rimborso completo.»
Non è un segreto che le conversazioni sulle pressioni che gravano sulla salute degli artisti siano molto migliorate dall'inizio del decennio. Oggi temi come la dipendenza e il reddito sono argomenti di discussione anche alle cerimonie di premiazione più prestigiose. Eppure, parallelamente all'aumento di questi dibattiti, abbiamo anche assistito a una pressione crescente perché gli artisti si sovraccarichino di lavoro. Grazie a una molteplicità di fattori, che vanno dalle relazioni parasociali, a una correzione eccessiva dopo i giorni senza concerti dovuti al COVID, e, naturalmente, al business stesso della musica, sembra che i calendari degli artisti siano più pieni che mai — al punto da portarli al sovraccarico.
Se vogliamo davvero capire quanto sia diventato intenso, possiamo rivolgerci all'icona in persona, Stevie Nicks. Parlando recentemente con Rolling Stone, Nicks ha commentato il calendario dei tour della neo-celebre Chappell Roan: «Io e un'amica siamo andate a vedere il suo calendario, ed era una follia. Quello che ha già fatto e poi quello che sta per affrontare. È peggio di qualsiasi tour che abbiamo fatto noi, ed è nuova, ed è giovane.»
È stato il già citato calendario di Chappell Roan a fermarsi la scorsa estate, quando lei ha rinunciato a un posto da headliner al festival All Things Go, dichiarando che doveva mettere la sua salute fisica e mentale al primo posto. Ma invece dell'ondata di compassione ricevuta da Young, Roan ha ricevuto una valanga di critiche da parte dei fan. È una reazione che molti artisti che hanno fatto lo stesso di Roan hanno dovuto affrontare. Sam Fender, Fontaines D.C. e Bru-C sono solo alcuni degli artisti che hanno subito l'ira dei fan quando hanno dato priorità alla loro salute rispetto ai tour. La domanda allora diventa: che cosa rende la decisione di Lola Young così diversa? È stato il fatto che il suo svenimento sia stato visto dal mondo? In altre parole: dobbiamo vedere gli artisti arrivare al punto di esaurimento perché noi li ascoltiamo?
Sembra che, sebbene il tema della salute mentale sia in continua crescita nel mondo della musica, venga in qualche modo sovrastato dalla crescente domanda che gli artisti siano sempre facilmente reperibili. Senza misure per il benessere, chiunque farebbe fatica a dare così tanto di sé al lavoro ogni giorno. Ma quando il lavoro comprende un calendario di tour in costante aumento e milioni di volti che osservano ogni tuo movimento, le conseguenze possono essere estremamente dannose. Gli artisti hanno il dovere verso i loro fan di essere il più onesti possibile. Ma sembra sempre più dimenticato che anche i fan hanno un dovere: ascoltare.
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Autore: Lily Blakeney-Edwards
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