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In evidenza: Il rapper ghanese M.anifest analizza il suo audace e ambizioso album panafricano, ‘NEW ROAD AND GUAVA TREES’ - Atwood Magazine

In evidenza: Il rapper ghanese M.anifest analizza il suo audace e ambizioso album panafricano, ‘NEW ROAD AND GUAVA TREES’ - Atwood Magazine

      Il rapper ghanese M.anifest si immerge nel suono, nell’anima e nello spirito del suo vibrante e profondamente radicato sesto album in studio ‘NEW ROAD AND GUAVA TREES’, un viaggio senza confini di autoanalisi, resilienza e radiosa fusione sonora. Svelando gli strati di ogni brano, offre uno sguardo sincero sul processo di creazione di un disco audace e senza frontiere, tanto personale quanto panoramico – un lavoro che consolida il suo posto tra le voci più visionarie della musica africana.

      “PUFF PUFF” – M.anifest ft. The Cavemen. & Flea

      Fuoco su questa montagna / Fiamme così eccitanti / Ringraziamo per iscritto / Per questo nuovo giorno – finalmente è arrivato.

      * * *

      L’ultimo album di M.anifest inizia come un’alba – sicuro di sé e assolutamente magnifico, pieno di luce ed energia, un innato joie de vivre.

      Il rapper ghanese si presenta sicuro e con lo sguardo limpido, lasciando spazio alla gioia, alla presenza, e alla scalata fatta per arrivare qui – al suo sesto album, a una moltitudine di collaboratori da tutto il mondo, al palcoscenico globale. Non si tratta solo di testi; sono una resa dei conti e una liberazione. È sorto un nuovo giorno, e lui lo affronta di petto. Urgente, rinvigorente, e senza paura di tracciare una nuova strada, NEW ROAD AND GUAVA TREES mostra M.anifest nel suo massimo splendore.

      NEW ROAD AND GUAVA TREES – M.anifest

      Pubblicato il 13 marzo dall’etichetta hip-hop leggendaria Mass Appeal, NEW ROAD AND GUAVA TREES esplode di chiarezza e convinzione – un corpo di lavoro audace e pieno di anima che unisce la consapevolezza personale a una visione culturale panoramica. È al tempo stesso intimo ed espansivo, profondamente ancorato alle radici dell’Africa occidentale ma aperto ai ritmi globali. E per Kwame Ametepee Tsikata, 42 anni – che pubblica musica col nome M.anifest fin dal 2007 – questo album è tanto un trionfo musicale quanto una dichiarazione d’intenti.

      Atwood Magazine aveva precedentemente elogiato il quinto album di M.anifest, “Madina to the Universe” (2021), come “un’immersione elettrizzante nel mondo dell’artista: segnato dall’essere fedeli a se stessi, dal possedere le proprie radici, superare le avversità, seguire i propri sogni e non arrendersi mai.” Per quanto intrepido fosse quel disco, il suo seguito assomiglia a un ritorno a casa su livelli ancora più elevati – colorato, coinvolgente e magnetico. Incorporando elementi di jazz, highlife, Afrobeats, soul, rap e altro, M.anifest offre uno spaccato della musica africana degli anni 2020 attraverso la sua lente unica: è il prisma, il canale, la colla.

      Il rapper ghanese M.anifest stupisce, smuove e vola alto con ‘Madina to the Universe’:: FEATURE ::

      M.anifest © Emmanuel Mensah Agbeble

      “La ibridazione resta al centro della mia musica,” racconta M.anifest ad Atwood Magazine. “Questo disco è stato creato intenzionalmente per suonare più grande, rivolto al mondo e più incisivo nel modo in cui le idee vengono comunicate.”

      Il rapper aggiunge che NEW ROAD AND GUAVA TREES è nato da una serie di scelte fortunate – “la più importante è stata riconnettermi con il mio vecchio amico e produttore Budo, che allora viveva a Seattle”, ricorda. “Ci siamo chiusi in studio nel 2023, per circa un mese, e abbiamo creato la maggior parte del disco tra Seattle e Los Angeles. Naturalmente ho anche registrato ad Accra, con ‘Highlands’ registrata a New York.”

      Questo album parla di ascesa – non solo artistica, ma anche emotiva ed esistenziale. Danza tra passato e presente, comfort e caos, quiete e movimento. Con collaborazioni che includono Flea dei Red Hot Chili Peppers, The Cavemen., King Promise, A-Reece e Bien dei Sauti Sol (fra molti altri), è diverso per scelta – il prodotto di uno storyteller che continua a spingersi, allargare e ampliare i propri orizzonti. Creato tra Accra, Seattle, Los Angeles e New York, questo album ha preso forma attraverso un processo biennale di riconnessione, collaborazione e sperimentazione senza paura. “Proiettato al futuro, ambizioso e incisivo”, come lo descrive lui, NEW ROAD AND GUAVA TREES è un mosaico vibrante di resistenza, grazia e crescita – culminando nel riflessivo brano conclusivo “Second Hand”, una meditazione su memoria, ego e verità ereditate.

      Per M.anifest, questo album continua l’ascesa iniziata da Madina to the Universe. Ma se quel disco lo ha presentato di nuovo come forza rivoluzionaria ancorata all’identità ghanese, NEW ROAD AND GUAVA TREES osa ancora oltre: è più libero, più rischioso, più elastico musicalmente – ma non meno intenzionale. “Ogni progetto che pubblico tende a far parte di un pensiero coeso e di un universo musicale,” riflette. “Un altro modo di vederlo è che ognuno di essi mi spinge in avanti lungo lo stesso viaggio. NEW ROAD AND GUAVA TREES rappresenta diversi gradini più in alto sulla stessa scala di Madina to the Universe.”

      

      M.anifest © Emmanuel Mensah Agbeble

      Il titolo dell’album è un richiamo alla sua casa d’infanzia a Madina – un sobborgo della capitale ghanese Accra – dove un tempo un albero di guava cresceva nel giardino di famiglia, simbolo di crescita, memoria e frutti guadagnati con il lavoro.

      “La motivazione alla base dell’album era la necessità di tracciare un nuovo percorso e compiere una scalata fruttuosa,” spiega M.anifest. “La casa dove sono cresciuto da bambino si trovava in un posto chiamato Madina New Road. In quella casa c’era un albero di guava famoso che fa parte di tanti miei grati ricordi. Il titolo è un omaggio sia al ricordo d’infanzia sia alla mia ragione d’essere personale nel fare questo disco.”

      Come in tutti i suoi lavori, lo spirito di NEW ROAD AND GUAVA TREES risiede tanto nella sua costruzione quanto nel suo contenuto. “Abbiamo preso decisioni audaci sia riguardo la costruzione dei brani, sia nel modo di comunicare le idee nell’album”, condivide M.anifest. “Canzoni come ‘TIME CATCH’ e ‘MY GOD’ si discostano da ciò che normalmente si conosce (a livello strutturale) da un artista Hip Hop. NRAGT rappresenta anche una delle scelte musicali più varie che abbia mai fatto e che convivono in modo coeso nello stesso progetto. È raro che ‘FTYD’, ‘WINE AND BLUES’ e ‘HIGHLANDS’ possano esistere comodamente nello stesso lavoro artistico.”

      Ognuno di questi brani si regge da solo – e insieme rivelano la vastità e profondità della visione artistica di M.anifest. “TIME CATCH” apre il disco in uno stato di gioiosa reverenza, cogliendo l’attimo con un invito alla gratitudine e all’azione. “MY GOD”, con l’artista emergente Lee Lewis, è inquietante e struggente – una resa dei conti spirituale con il tradimento e il bisogno di reclamare la propria autonomia.

      La jazzata “WINE AND BLUES” (ft. AratheJay) fluttua nella stanchezza e nel garbo. “Sul cammino del destino troverai una miriade di ostacoli e giorni pieni di tristezza,” spiega M.anifest. “Ma per chi accetta di essere stato scelto, affrontare la vita è istintivo. Risolvi problemi con una mano, un bicchiere di vino nell’altra. L’ambizione deve vivere.” Nel frattempo, “FTYD” (ft. A-Reece) canalizza un fuoco giusto in un inno generazionale all’emancipazione dei giovani. “HIGHLANDS”, uno dei momenti più morbidi e commuoventi dell’album, trasforma l’angoscia in resilienza – il suo messaggio semplice, potente e chiaro: mai, mai, mai morire.

      

      M.anifest © Onasis Gaisie

      “In questo periodo ho in rotazione soprattutto ‘WINE AND BLUES,’ ‘SAFE PLACE’ e ‘HIGHLANDS’,” dice M.anifest sulle sue preferite personali. “Una mi ricorda in modo soulful il destino e lo scopo, un’altra mi mette in uno stato mentale di determinazione, e la terza mi aiuta a dare un senso a un mondo in subbuglio.”

      Come sempre, la penna di M.anifest è tanto precisa quanto poetica, e NEW ROAD AND GUAVA TREES è pieno di gemme liriche che si rivelano col tempo. L’enfatica “EYE RED” è un ritratto infuocato di disperazione e determinazione ai margini, dove M.anifest sputa versi come: “La decenza è morta / I grandi uomini vogliono sposare l’avidità,” e più avanti, “Ventiquattro sette i ragazzi sono in strada / non sorridono, restano all’erta.” È una cruda espressione dell’angoscia giovanile e della frustrazione economica – ciò che lui chiama “quella modalità o stato mentale a cui i giovani africani prima o poi arrivano… il sentire acuto che bisogna farcela ad ogni costo.”

      “Vivere in Ghana ti fa diventare ‘eye red’”, dice. “Conosco fin troppo bene questa sensazione.”

      Uno dei punti chiave dell’album, “PUFF PUFF” si distingue non solo per l’energia vibrante ma anche per il cast di collaboratori particolarmente degni di nota. Con The Cavemen. e il bassista Flea dei Red Hot Chili Peppers, è una miscela soulful di stili (e personalità) che appare tanto inaspettata quanto sorprendentemente naturale. “I problemi non finiscono, Helsinki credo / I ragazzi usano l’umorismo per coprire / Che al momento la valuta è bassa e il dollaro sale,” rappa M.anifest, catturando la tensione tra sopravvivenza e fiera resistenza. Il ritornello ipnotico dei The Cavemen. suona come un mantra: “Puff puff pass o / Tieni il fuoco acceso” – un invito ad andare avanti attraverso la nebbia. M.anifest la definisce “una delle mie collaborazioni preferite di sempre” – un momento radioso di sinergia musicale che cattura lo spirito di espressione senza generi dell’album. “È così innovativa e inaspettata, eppure suona così familiare,” dice. Con i suoi versi ariosi e il finale jazzato di tromba, “PUFF PUFF” è una celebrazione di sopravvivenza, serenità e del tenere il fuoco acceso.

      

      M.anifest © Emmanuel Mensah Agbeble

      In “MY GOD”, offre una delle sue performance più personali e taglienti, tagliando ogni legame con un amore tossico e il sistema di credenze che incarnava: “Ɔdɔ adane me Nyame / Ma oggi rompo tutte le catene, me dɔ Nyame / Se l’amore è la mia religione e la religione è l’oppio / Trova un nuovo dio, Kwame.” Il ritornello di “FTYD” distilla un’intera etica in una coppia di versi indimenticabile: “Un leone non ha posto nella corsa dei topi / Libera i giovani, lascia che vivano nella loro verità.” E la traccia di chiusura “SECOND HAND” chiude con una strizzata d’occhio e un colpo allo stomaco: “Ogni anno qui è un ciclo / Riciclare idee vendute come nuove – anche questa.” Non sono solo versi; sono cronache vissute, consegnate con chiarezza, ritmo e convinzione.

      M.anifest stesso indica i versi finali dell’album tra i suoi preferiti personali: “Ogni anno qui è un ciclo / Idee riciclate ri-brandizzate come nuove / …Inclusa questa / Mercato delle pulci del pensiero puoi sceglierne una.”

      “Provo particolare piacere nel dire verità con una svolta introspettiva,” sorride lui – e quello spirito attraversa tutto NEW ROAD AND GUAVA TREES, dove chiarezza, coscienza e introspezione si incontrano in un ritmo perfetto.

      M.anifest © Emmanuel Mensah Agbeble

      M.anifest © Apagnawen Annankra

      In definitiva, NEW ROAD AND GUAVA TREES è più di una pietra miliare personale – è una dichiarazione multiculturale.

      M.anifest si oppone all’appiattimento dell’arte africana, offrendo invece un ricco arazzo senza confini che abbraccia complessità, contraddizioni e comunione. Attraverso sperimentazione audace, narrazione sentita e auto-esame senza paura, consegna un album che è sia inconfondibilmente suo sia profondamente contemporaneo.

      “Spero che chi ascolta capisca che la musica popolare africana moderna non è un monolite,” confida M.anifest. “E che quest’opera d’arte rappresenti perfettamente cosa succede quando l’hip-hop sposa magnificamente la musica popolare africana.”

      NEW ROAD AND GUAVA TREES è un trionfo – una lezione di lirismo, visione e artigianalità senza confini da una delle voci più vitali della Ghana – e dell’Africa.

      Ascolta l’intero album dal player qui sotto e scopri NEW ROAD AND GUAVA TREES insieme a M.anifest e Atwood Magazine mentre ci porta traccia per traccia tra musica e parole del suo quinto album!

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      ‘NEW ROAD AND GUAVA TREES’ – M.anifest

      M.anifest © Emmanuel Mensah Agbeble

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      TIME CATCH

      Time catch = “È il momento.” Sento il senso dell’adesso. Un fuoco sotto la superficie. Un fuoco che eccita e che va liberato. Questo è il sentimento comunicato in questa introduzione minimale ma trionfante.

      EYE RED

      Nelle nostre terre i giovani provano una disperazione costante. Quella che sembra grave e critica e ci fa girare con gli occhi rossi alla ricerca di un modo per guadagnare abbastanza da tingere la città di rosso. ‘Eye Red’ è espressione dell’angoscia giovanile. È quel sentimento grezzo che prevale tra i giovani che subiscono il peso di sistemi e leadership corrotti e incompetenti. ‘Eye Red’ è quello stato mentale a cui i giovani africani prima o poi giungono, quando sentono fortemente il bisogno di farcela ad ogni costo. Vivere in Ghana ti fa diventare “eye red”. Conosco troppo bene questa sensazione.

      BAD MAN ft. Vic Daggs II

      Entrare nel ruolo di un cattivo giocoso. Uno che si muove con suprema fiducia e mistero che intriga le donne e lascia perplessi gli uomini.

      WINE AND BLUES ft. AratheJay

      Sul cammino del destino troverai una miriade di ostacoli e giorni pieni di tristezza. Ma per quelli che accettano di essere stati scelti, affrontare la vita è istintivo. Risolvi i problemi con una mano, un bicchiere di vino nell’altra. L’ambizione deve vivere.

      PUFF PUFF ft. The Cavemen. & Flea

      Puff Puff è un brano che fa stare bene, pieno di riflessioni sulla vita mentre si è in uno stato di frequenza superiore. È una delle fusioni più fluide di highlife e hip-hop che tu abbia mai sentito. Mi piace tantissimo come passiamo dal ritornello tipico e onirico dell’highlife alle strofe concise guidate dagli 808, per poi concludere con quell’assolo di tromba jazz. È una delle mie collaborazioni preferite in assoluto, perché è così innovativa e inaspettata, ma suona familiare.

      GYE NYAME & VIBES

      Per gioire e sentirsi liberi a volte bisogna mandare una preghiera al cielo e poi lasciarsi andare al vento.

      SAFE PLACE ft. Tobi & T’neeya

      ‘Sai che la mia mente è un posto strano, il mio cuore è uno spazio sicuro.’ Un’ode al riallineamento. Navigare nell’esistenza quotidiana senza conflitti interiori che si manifestano all’esterno.

      MY GOD ft. Lee Lewis

      Dipendenza da un amore tormentato. Quella dipendenza può sembrare una divinità. Un conflitto con la fede. La storia non ha mai fine.

      EASE MY MIND ft. Xperience

      ‘Vedo Dio travestito quando guardo nei tuoi occhi.’ Amare qualcun altro è un’arte imperfetta. Quando tutto è detto e fatto almeno… ‘lascia che ti ami come piace a te.’

      SPIRIT RIDDIM ft. Bien & DarkoVibes

      Sembra estate su una decappottabile, su una lunga strada vuota con una bella ragazza che guarda un tramonto sereno

      FTYD ft. A-Reece

      Le lamentele audaci del giovane cuore indomabile. Libera i giovani.

      HIGHLANDS

      I bambini nascono in terre dilaniate dalla guerra. In molte situazioni insostenibili. Questa è una canzone di speranza per chi è stato dimenticato dal destino. Il corpo muore ma l’anima è per sempre.

      HANG MY BOOTS ft. King Promise

      Un messaggio rassicurante a una persona amata. È un “ci sono e ti amo” a prescindere. Niente più scappatelle d’amore. Siamo perfetti insieme e ‘appendo gli stivali!’

      SECOND HAND

      Un monologo sul fatto che niente è nuovo sotto il sole. Tutto è davvero di seconda mano.

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