Oggi segna il traguardo più importante finora nella carriera della cantautrice di Blackburn Grace Davies, poiché ha finalmente pubblicato il suo album di debutto, "The Wrong Side Of 25" – un momento che, per anni, sembrava quasi inconcepibile.
Dopo aver scoperto la sua passione per la scrittura di canzoni durante la prima adolescenza, Davies è stata più volte avvicinata da produttori di The X Factor, che l'hanno incoraggiata a fare un'audizione per lo show. Inizialmente ha rifiutato i loro inviti, ma infine ha accettato nel 2017, quando le è stato assicurato di poter interpretare le proprie canzoni ogni settimana – una prima nella storia del talent show di ITV. Questa decisione si è rivelata popolare, poiché è arrivata in finale e si è classificata seconda, prima di firmare con l'etichetta di Simon Cowell, SYCO. Tuttavia, la chiusura improvvisa dell'etichetta nel 2020 ha messo in pausa il suo sogno di pubblicare un disco.
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Senza darsi molto tempo per rielaborare questo ostacolo, ha subito deciso di andare avanti e ha iniziato a lavorare sul suo EP "I Wonder If You Wonder", che ha autoprodotto l'anno successivo. Continuando a perseverare come artista indipendente, Davies ha passato il meglio di un anno e mezzo a perfezionare il suo nuovo progetto con il produttore Paul Whalley. “È una cosa molto classica che gli artisti dicano in interviste, ma è un album molto personale.” racconta a CLASH, parlando tramite chiamata video da casa sua a Londra. “Se qualcuno lo ascolta e si identifica, allora è un ulteriore risultato. Ma a questo punto, volevo farlo per me stessa.”
“Pensavo alla musica che mi rende felice. Chi ascoltavo crescendo durante i viaggi in macchina con la famiglia? Persone come E.L.O, Roxy Music, ABBA, Robbie Williams, Simply Red, The Lighthouse Family, The Carpenters. Cose che i miei genitori avevano su CD e vinile e che hanno naturalmente plasmato l’artista e la cantautrice che sono oggi.” Continua, “Quindi ho pensato, ok, darò piccoli omaggi a tutto questo, attraverso la scrittura o la produzione, collegandoli a storie e esperienze vissute lungo la mia carriera. Volevo creare qualcosa di coeso, con interludi e canzoni che si susseguono fluidamente. Volevo che fosse il più “vecchia scuola” possibile, come i vinili a cui sono cresciuta, che a volte sembravano non finire mai.”
Davies è stata motivata a scrivere fin da quando aveva 15 anni, desiderosa di partecipare a concorsi per giovani musicisti locali a Blackburn e dintorni, che richiedevano di interpretare materiale originale. Per farlo, aiutata da tutorial su YouTube, si sedeva ogni sera sul pavimento della sua camera e si insegnava il piano da sola. “Per me, era sempre più una necessità che qualcosa che volevo fare davvero. Non mi sono resa conto subito di amare il songwriting. Ora lo vedo come qualcosa di cui ho bisogno per la mia sanità mentale. È come scrivere un diario.” dice.
“Quando guardo vecchi commenti scolastici e parlo con mia mamma di quello che sentivano alle riunioni con gli insegnanti, tutti dicevano ‘Grace è eccezionale nella scrittura creativa’ e io di solito ignoravo questa cosa. E ora che sono una cantautrice a tempo pieno, ha senso, vero?”
Poi spiega il tema principale del suo album. “‘The Wrong Side Of 25’ è qualcosa che ho detto a mia mamma il giorno del mio 26° compleanno. Ho sempre avuto questa strana insicurezza riguardo al tempo. Sapete quando guardi quei film in cui si torna indietro nel tempo e si cambiano le cose? A me più che altro fa paura, perché vorrei poterlo fare, ma non posso, perché non è reale!”
Espande: “È come la categoria ‘Over 25’ di X Factor. Tipo, ora sono improvvisamente inclusa insieme a Wagner? Perché, realisticamente, quello è un esempio perfetto di come l’industria musicale impone una durata alla tua carriera, implicando sostanzialmente che se hai più di 25 anni, sei troppo vecchia per essere una popstar. È terribile pensare che ora rientri in quella categoria, soprattutto come artista emergente.”
Ora 28enne, Davies ammette di non sentirsi più così esistenzialista come all’inizio del progetto. “Credo che l’album che ho creato adesso sia molto superiore a quello che avrei potuto fare sette anni fa. Non sono nemmeno confrontabili con le canzoni che scrivevo allora.” chiarisce, “Quindi, in qualche modo, in modo un po’ perverso, aver deciso di fare un album ora è perfetto, perché non riesco ad immaginare di scrivere musica migliore per il mio primo album. Lo amo davvero.”
Per spiegare il processo di diciotto mesi che ha portato alla creazione del disco, Davies dice a CLASH: “Volevo coinvolgere orchestre, musicisti dal vivo e fare cose che non avevo mai fatto prima. La musica è diventata questa cosa che le persone possono creare così facilmente sui loro computer portatili, e si possono riprodurre i suoni senza sforzo, ma non si può replicare la magia di essere in una stanza con dei musicisti.” Continua: “Di nuovo, ho pensato, farò questa cosa per me. Se sarà l’unica cosa che farò nella vita, sarà eccezionale.”
“Ho cantato con band jazz e swing fin da ragazzina, quindi stare davanti a un’orchestra di quindici elementi e averli che riproducono le mie canzoni era una priorità. Ho risparmiato ogni centesimo per farlo. Abbiamo registrato batterie dal vivo, fiati dal vivo, e ho trovato un produttore che ha capito completamente me e il mio suono, senza un ego che mi escludesse dalla produzione,” racconta.
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Tra le tracce più significative dell’album c’è ‘Butterflies’ – un tributo carico di emozioni ai nonni di Grace, entrambi affetti da Alzheimer e demenza. “Non mi sembrava giusto raccontare la mia storia. Sono i genitori di mia mamma e mia zia, quindi scrivere una canzone su questo mi sembrava un po’ strano,” spiega. “Ma era anche qualcosa che occupava molto del mio adolescente e dei miei vent’anni, ed è stato molto difficile da vedere. Quando io e il mio amico Ben abbiamo iniziato a scriverla, lui è arrivato con il verso ‘butterflies don’t fly away with years,’ cioè che la sensazione che ho provato quando ti ho incontrato per la prima volta durerà tutta la vita.”
Continua: “Abbiamo usato quella linea e scritto la canzone, e sono tornata a casa e l’ho fatta ascoltare a mia mamma. Mi ha detto che, quando andava a trovare mio nonno in ospedale, attaccavano adesivi con le farfalle sul suo braccialetto e sui documenti, perché sono un simbolo usato dai medici e dagli infermieri per identificare i pazienti con problemi di memoria.” Spiega: “Volevo scrivere una canzone d’amore che potesse essere interpretata in qualsiasi modo, come ‘Ti amerò sempre, anche quando dimenticherai dove hai messo le chiavi dell’auto, e sarà molto fastidioso,’ ma anche ‘se arriverà quel momento, sarò sempre lì.’ Volevo che fosse un tributo ai miei nonni, ma anche una bella canzone d’amore per chiunque.”
Per gli artisti indipendenti, i tour e le performance dal vivo sono un panorama sempre più difficile, specialmente in un sistema in cui i piccoli locali stanno chiudendo le porte a un ritmo allarmante. Il 6 novembre, Davies e la sua band terranno il loro più grande concerto da headliner a The Jazz Cafe a Camden – un locale che nel 2020 ha dovuto lanciare una campagna di crowdfunding per salvarlo dalla chiusura definitiva.
Commentando questa situazione, Davies dice a CLASH: “Questi spazi sono fondamentali. Se sosteniamo solo gli artisti in grado di riempire Wembley, o andiamo solo ai concerti al O2, una percentuale molto più grande dell’industria musicale muore, rispetto alla piccola minoranza che può riempire quegli stadi e arene. È così importante che gli artisti usino anche questi locali indipendenti, ma è altrettanto importante che i locali e il pubblico ci supportino. È una relazione simbiotica.”
Conclude: “Non sono ancora in grado di riempire l’O2, quindi mi sento molto fortunata a poter suonare in questi spazi, perché sono cool e interessanti! Sono un posto nuovo per i fan, e se gli piace, potrebbero voler tornare e vedere altri artisti lì. Aiuta a sostenere la scena della musica dal vivo in modo naturale e organico.”
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‘The Wrong Side Of 25’ è disponibile ora.
Testo: Fin Harrison
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