Spesso è difficile catturare pienamente l’atmosfera e la direzione di un intero ramo della musica in un periodo di tempo specifico. La musica nell’era di Internet è così frammentata e molteplice che le etichette di genere tradizionali stanno diventando sempre più ridondanti. Tuttavia, è impossibile guardare all’ultimo decennio di rock alternativo senza notare la foschia offuscata che si è depositata su una corrente dominante del genere. È emergere un revival di diverse mutazioni del rock degli anni Novanta e Zero, che ha raggiunto una notevole importanza, arrivando persino a essere chiamato con un titolo portmanteau semplice: grungegaze.
Il grungegaze combina i generi nel suo nome (grunge e shoegaze, per i pensatori lenti) in una fusione nebbiosa, pesante-ish, che enfatizza texture di chitarra dense e segnali revivalisti. È musica rock semplice (una gamma variabile tra metal e indie) composta da riff semplici e massicci, testi vaghi su disconnessione e ansie, e (anche tra le band britanniche nel canone) un accento distintamente americano nel vocal styling e nei parametri generali di influenza.
Per quanto riguarda i nomi chiave nel canone contemporaneo del grungegaze; negli USA ci sono Narrow Head, Soul Blind, Modern Color, Glare, Trauma Ray, Leaving Time, così come bande adiacenti che perseguono l’estremo più pesante del suono, come Fleshwater, Bleed e ASkySoBlack. Diverse band britanniche di rilievo sono emerse negli ultimi anni, tra cui Oversize e Split Chain, entrambe con contratti con grandi etichette statunitensi; SharpTone e Epitaph, rispettivamente. Un insieme di bande popolari che sono salite alla ribalta negli anni 2010 può essere individuato come la linea di discendenza entro cui operano queste ultime novità degli anni 2020: le band britanniche Basement e Higher Power, oltre alle statunitensi Title Fight, Superheaven e Balance & Composure. Lo stile spesso si incrocia con la scena hardcore, con molte di queste band di entrambe le generazioni che si sono esibite al festival internazionale di rilievo Outbreak nel Regno Unito.
Tornando più indietro, invece di prendere spunto, ad esempio, dai due grandi nomi del genere, Nirvana e My Bloody Valentine, gli attuali gruppi sono più affascinati dai profili di band più cupo e pesante come Smashing Pumpkins e Deftones; pionieri nell'infusione di texture shoegaze nel rock alternativo e nel metal alternativo. Gruppi di culto come Hum e Sunny Day Real Estate sono anche influenze evidenti, assieme agli esordi dell’alt metal come Quicksand e Helmet e persino i gruppi post-grunge come Bush e Silverchair. C’è poca venerazione per gli stili neo-psichedelici e shoegaze britannici di Slowdive, Ride, ecc. Questa è una mistura chiaramente americana di riferimenti estetici musicali e visivi retrò, dall’rock MTV da slacker ai classici video di skate. Anche la tipografia spesso richiama un’epoca passata; si veda quella usata nei debut degli album di Fleshwater e Split Chain.
A livello sonoro, l’elemento caratterizzante è un’aria volutamente nebulosa e pesante, che crea la sensazione di un’oscurità cerebrale all’interno di un suono denso, distorto e cremoso. ‘Dreamy’ potrebbe essere un termine descrittivo, ma si tratta più di uno stato di incoscienza; uno svenimento vigile piuttosto che una meravigliosa Reverie. Pur avendo alcuni brani grungegaze che adottano un’andatura bounce in stile nu metal (vedi ‘Sunday’ di Narrow Head o ‘Stuck In A Loop’ di Soul Blind), un segno distintivo del grungegaze è il progressivo avanzare di canzoni a ritmo medio, come ‘Relay’ di Trauma Ray, ‘Fall Apart’ di Oversize o praticamente tutti i brani di Modern Color, che abbina tempi drone e head-nodding a strutture di canzoni basate sulla dinamica quiete/forte tipica del grunge.
L’altro elemento chiave è l’uso di testi e titoli delle canzoni che, a seconda delle proprie sensazioni verso questo tipo di musica, risultano o intriganti e indistinti, o pigri e banali. Ad esempio, l’album di debutto di Leaving Time presenta titoli di tracce come ‘And On’, ‘Fading’, ‘Only Forever’ e ‘Untitled’, mentre il debutto di Trauma Ray utilizza titoli di una sola parola come ‘Torn’, ‘Spectre’ e ‘Drift’. Questa vaghezza si riflette nelle performance vocali delle band, che sembrano spesso un ripensamento, poiché tendono a essere molto basse nel mix, unite alle capacità spesso non impressionanti dei vocalist, che sembrano più o meno identici tra loro e, dal vivo, vengono spesso mixati quasi in modo inudibile.
Anche queste scelte funzionano per la crescente fanbase del sottogenere e sono chiaramente una mossa deliberata da parte dei musicisti. Tuttavia, la presenza costante di cliché dell’alt rock è sorprendente, soprattutto se si analizzano da vicino i testi di queste band, che spesso, per essere schietti, sembrano poesie adolescenziali scritte in camera da letto. Sul loro album ‘Moments of Clarity’, Narrow Head sono particolarmente colpevoli di ciò. Titoli generici come ‘Breakup Song’ e ‘The Real’ presentano testi deboli e poco sviluppati come ‘non ti ho visto per un po’/ma vedo abbastanza chiaramente che non parleremo per un po’’, o la traccia principale dell’album, con il ritornello tristemente insipido: ‘la mia testa è insensibile oggi/i tuoi occhi bruciano in modo inspiegabile’.
Questa sensazione di noiosa familiarità si estende anche alle band più pesanti del canone. Bleed, il cui debutto è uscito all’inizio di quest’anno tramite l’etichetta più ‘classico metal’ 20 Buck Spin, rappresenta un caso studio interessante. La band texana (per qualche motivo molte di queste band vengono dal Texas) è la più vicina al nu metal tra tutte quelle discusse qui. Tuttavia, i riff saltellanti e i tocchi elettronici occasionali che infondono con gli stilemi del grungegaze vengono completamente privi delle spighe pungenti del genere singolare che stanno canalizzando. È come se, dato che quella musica apparteneva a un tempo e un luogo specifici (per il meglio e per il peggio), le imitazioni di Bleed sembrano un ricordo sbiadito; un’eco che viene ripetutamente indebolita con ogni riverberazione.
È facile leggere nell’emergere di questa recente ondata di band un’estensione dell’ossessione occidentale contemporanea per la nostalgia. Il revival retrò non è certo una novità, ma l’umore culturale dominante attualmente, caratterizzato da incertezza, ansia e, francamente, un senso di doom imminente, favorisce ogni sorta di revival culturale di massa, dalla musica al cinema, alla pubblicità, alla politica. Nella musica, questa modalità revivalista è particolarmente diffusa nel rock e nei suoi molti sottogeneri. Sembra che la qualità principale delle band del grungegaze sia offrire un caloroso ritorno a un passato (idealizzato). Le loro chitarre dense e i paesaggi sonori nebulosi sono come una coperta rassicurante, che copre gli occhi dai numerosi orrori del 2025 e offre immagini di tempi (teoricamente) migliori. Il titolo del brano più famoso di Soul Blind, ‘Stuck In A Loop’, sembra quasi un lapsus freudiano.
Nulla di tutto ciò implica che lo shoegaze non abbia idee innovative ed entusiasmanti nel suo serbatoio. Gli attuali gruppi come They Are Gutting A Body Of Water e Feeble Little Horse stanno trovando nuove vie interessanti da esplorare, mentre band più pesanti come Cloakroom, Holy Fawn e Sugar Horse usano i paesaggi sonori densi del genere per creare viste testurali sorprendentemente nuove ed originali. Lo stesso non si può dire per la maggior parte delle band del grungegaze, che sono molto più interessate alla rivitalizzazione che all’innovazione. Ancora, per molti fan del suono, questo non rappresenta un problema. Tuttavia, immergersi in questo mondo nebbioso e confuso non può fare a meno di farti sentire come se stessi vivendo lo stesso giorno, giorno dopo giorno, il che, a essere onesti, potrebbe essere proprio l’obiettivo.
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