Un ritorno meraviglioso e arricchente…
14 · 11 · 2025
Il più recente disco di Zoë Mead come Wyldest si dipana come una bobina di film splendidamente distorta, i suoi bordi frantumati che vorticano e contorcono gli strumenti in trasmissioni inquietanti e allucinate.
Tuttavia, questo non dovrebbe sorprendere troppo. L'uscita precedente di Mead — l'ottimo ‘Feed The Flowers Nightmares’ del 2022 — era piena di gratificanti pennellate cinematografiche e ‘The Universe Is Loading’ funge da seguito altrettanto audace. Espandendo ulteriormente questi elementi, il risultato è una culminazione esaltante del suo lavoro finora, che fonde una splendida lucentezza alt-pop con ambizione widescreen e una scrittura stratificata.
L'apertura maestosa e onirica ‘Collide’ brilla di minaccia, minacciando di esplodere in ondate di distorsione in vari punti del brano. Tuttavia, Mead mostra maggiore moderazione questa volta e crea così un'aria minacciosa di imprevedibilità. Se ‘Collide’ funziona come una sorta di ouverture cosmica di doom-pop, allora ‘After The Ending’ è il momento in cui il disco prende vita ed introduce una seducente dualità. Un gioiello indie anni '80 propulsivo, carico di uno dei più grandi ritornelli di Wyldest fino a oggi, è un indiscutibile momento clou.
Altrove, Mead applica variazioni ponderate a questa particolare formula, soprattutto nel superbo ‘Wax Museum’ che inizia come jangle-pop decorativo, ma si intensifica rapidamente nell'ultimo minuto, dando l'impressione di Johnny Marr che dirige la sua stessa, diabolicamente contorta colonna sonora horror. ‘Dolgoch’ è una porzione celestiale, seppur breve, di post-rock vicino ai Mogwai e ‘Foolish World’ è completato da scelte produttive estremamente tattili e da altre melodie malinconiche e a spirale.
‘Enough For Me’ si sviluppa partendo da accordi acustici minimi e delicati, giocando con dinamiche quieto-forti avvincenti prima di trasformarsi in qualcosa di sismico e meravigliosamente epico. È però la vignetta finale ‘Foxglove Will Grow’ che forse sottolinea la vera coesione dell'album. Rispecchiando l'orchestrazione dell'apertura ‘Collide’, anche essa si riarrangia in una fantasia nebbiosa di archi svolazzanti e toni ambient.
Degno seguito della sua opera del 2022, ‘The Universe Is Loading’ prosegue la notevole ascesa di Zoë Mead e consolida ulteriormente il suo ruolo come talento unico e squisito, ugualmente abile nel costruire sorprendenti paesaggi sonori distopici quanto nel proporre gemme alt-pop contagiose e ricche di ritornelli che restano radicate nel subconscio.
8/10
Di Luke Winstanley
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