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Nove esibizioni che hanno definito VIVA SOUNDS 2025

Nove esibizioni che hanno definito VIVA SOUNDS 2025

      Un fatto curioso su Gothenburg: la città svedese è talvolta chiamata «Little London». A parte la comune propensione per il maltempo, l’hub scandinavo non ha motivo di essere considerato un fratello minore; compatta ma intensamente creativa, la sua ricca scena musicale alimenta l’epico showcase multi‑location VIVA SOUNDS, un evento sorprendentemente accogliente che riunisce il meglio della musica emergente locale e internazionale.

      CLASH ha tirato fuori il passaporto per un viaggio in Svezia, approfittando dell’occasione per esplorare la vivace comunità musicale di Gothenburg. In tre giorni abbiamo incontrato persone provenienti persino dalla Finlandia e dallo Yukon, assorbendo quanti più gruppi buzz e cantautori emergenti possibile.

      Non abbiamo spazio per tutti — oltre 70 act si sono esibiti in 15 location — e ci sentiamo in dovere di fare i complimenti a Peckham Soul, negozio di dischi, che ha ospitato una sessione reggae tutta in vinile a cura degli eroi locali Ready Get Steady.

      Senza ulteriori indugi, ecco nove set che hanno definito VIVA SOUNDS 2025.

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      Divers

      La band di casa Divers è nata come progetto solista, prima di evolversi, attraverso infinite conversazioni, in un quintetto. Lungo il percorso il suono della band è diventato sempre più ampio — alt‑rock frastagliato, quasi orchestrale — ma i brani fondamentali restano affettuosamente intimi. Un’esibizione pienamente definita, a tratti coinvolgente a livello viscerale: sono solo un esempio della fiducia che percorre la scena musicale di Gothenburg.

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      EF

      Gli EF sono un nome quasi leggendario del post‑rock svedese, con l’album d’esordio Give Me Beauty… Or Give Me Death uscito nel 2006. Quasi vent’anni e circa 400 concerti dopo, la band è una macchina perfettamente oliata — uno show dal vivo immersivo e ipnotico, quasi orchestrale nei suoi passaggi profondi e fluidi, che va dal sussurro alla furia caustica degna dei My Bloody Valentine. Una potente lezione di recupero: non sottovaluteremo più gli EF in futuro.

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      AKA Lisa

      Calle Johansson di Stoccolma è pronto a mettere il cuore in mostra. Genio dietro AKA Lisa, il progetto si crogiola nell’apertura emotiva: i suoi testi, consegnati con grande delicatezza, parlano eloquentemente di cuori spezzati, dubbi e ricerca. Dal vivo la crudezza del messaggio si sposa a una sincerità assoluta, evocando le atmosfere dei primi dischi di Bon Iver o il talento narrativo di Phoebe Bridgers.

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      PG Ciarletta

      Ecco una cosa curiosa: a quanto pare la canzone dei The Proclaimers «500 Miles» è un classico dei matrimoni in Svezia. Non diciamo che ci sia una connessione, ma i due set di PG Ciarletta a VIVA SOUNDS hanno riscosso un grande successo, con un pubblico ricettivo per il suo songwriting schietto e terragno. È facile all’ascolto, con il talento dell’artista basato a Glasgow per una o due melodie formidabili che si accompagnano a liriche sull’identità e la comunità nel XXI secolo.

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      The Cases

      La band di Preston The Cases è arrivata a Gothenburg con i passaporti appena stampati — questo è il loro primo concerto fuori dal Regno Unito, e hanno voglia di fare colpo. Suonando due set — uno in un locale per minorenni davvero fichissimo e l’altro in una serata takeover organizzata da This Feeling — i loro suoni indie pungenti e precoci sono così‑british nel miglior modo possibile. Si scorgono ombre dei Libertines e degli Arctic Monkeys, ma c’è anche una vena di individualismo dichiarato nel loro songwriting.

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      Genom Natten

      Genom Natten è emerso da un periodo di esaurimento dovuto all’industria. Joel Sjöö e Alessandra Günthardt sono ottimi autori di canzoni, parte dell’inarrestabile corsa all’oro del pop svedese. Scrivendo hit per altri, le pressioni commerciali avevano generato un senso di nausea, spingendo la coppia a ritornare alle loro radici comuni.

      Indie pop etereo radicato nei synth, Genom Natten ricordano i Mazzy Star o i Beach House, l’eloquenza scintillante della musica che funge da involucro attorno all’incantevole scrittura. Con un set incentrato sul loro album d’esordio recentemente pubblicato, suona fresco come il primo raggio di sole del mattino.

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      Ellorie McKnight

      Scienziata, cantautrice e polistrumentista, Ellorie McKnight ha guidato la nutrita pattuglia canadese a VIVA SOUNDS. Originaria dello Yukon, è appassionata di square dance e una convinta sostenitrice della conoscenza tradizionale, che fonde con frammenti delle sue esperienze personali. Indie‑folk che aspira all’intemporalità, la sua esibizione calorosa e casalinga è accogliente come un cardigan vintage.

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      The Schizophonics

      Immaginate l’Iggy Pop dell’anno 1972 alla guida dei leggendari garage punk di Detroit The Dirtbombs e avreste solo il 10% dell’energia che il gruppo di San Diego The Schizophonics sfoggia sul palco. Ridicolmente energici, il frontman Pat Beers si lancia giù dalle pareti del Pustervik Matsal, e il formato power trio della band inietta elettricità direttamente nelle vene. È un divertimento esilarante che lascia CLASH letteralmente senza fiato — metà stupefatti, metà spaventati e completamente ipnotizzati.

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      SKORTS

      Gli SKORTS hanno già creato un enorme buzz nella loro New York natale, con il debutto crudo e pungente Incompletement che abbina riff post‑punk taglienti al teatro di Kate Bush. Dal vivo la minaccia tronfia della loro musica raggiunge la piena realizzazione — è avvincente, una dimostrazione eccezionale di tensione e rilascio che passa dal clangore metallico dei Killing Joke a melodie gelide. Visivamente ipnotici, gli SKORTS sono come una strana gang di strada gotica, l’impatto profondamente fisico della loro musica crea un’intensità che stringe il petto.

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      Testo: Robin Murray. Fotografie: Josefine Larsson

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