L'artista di Brooklyn su come affinare il proprio arsenale produttivo e approfondire il proprio repertorio sonoro con Tony Seltzer nell'LP collaborativo 'Purity'.
03 · 12 · 2025
La musica di Anysia Kym è sempre esistita da qualche parte tra meticolosa artigianalità e spontaneità emotiva, e il suo ultimo progetto, 'Purity', non fa eccezione. Dopo una manciata di EP e un album acclamato, 'Truest', Kym ha costruito un'identità sonora che fonde glitch elettronico, R&B sperimentale, UK jungle e campioni di soul in qualcosa di sinuoso e intricato. In 'Purity' ha approfondito quell'esplorazione in collaborazione con il produttore Tony Seltzer, i cui eclettici crediti di produzione spaziano dai rapper newyorkesi MIKE e Princess Nokia all'artista psych-folk Eartheater.
Riflettendo sul processo, Kym descrive un'estate di preparativi per il suo concerto di presentazione dell'album, che segna le sue prime esibizioni con una band completa. «Tony ed io ci siamo preparati per il nostro release show. È la prima volta che suono con una band e che sono davanti a una band», dice. Sebbene di solito eviti di scrivere musica pensando a un set dal vivo, provare con i musicisti le ha permesso di reimmaginare brani come 'Speedrun'. «Sentirla dal vivo è davvero emozionante. In realtà è stata un'idea di Tony fare questo con la band», spiega, evidenziando gli effetti energizzanti della collaborazione.
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L'approccio creativo di Kym è deliberatamente organico. Ogni traccia nasce da zero, senza un'impostazione prestabilita. «Ogni canzone ha la sua esperienza individuale; magari oggi faremo una canzone lenta, magari abbiamo troppe canzoni con campionamenti, o magari oggi faremo una canzone completamente priva di campionamenti», dice. L'album ha preso forma naturalmente, con il concetto generale arrivato solo a posteriori. «Il concetto è che non c'è un concetto, e ha semplicemente senso perché l'abbiamo fatto.»
La collaborazione è stata un aspetto particolarmente istruttivo di 'Purity'. Dopo aver lavorato con altri produttori all'inizio di quest'anno, Kym ha scoperto che collaborare con Tony ha rappresentato sia una sfida sia un'opportunità per ampliare il suo arsenale musicale. «Ho imparato così tanto da loro sulla produzione, e mi hanno sicuramente aiutata a perfezionare la mia cassetta degli attrezzi da produttrice», dice. Quello spettro — dalle texture ruvide e lo-fi ai beat nitidi e potenti — ha contribuito a definire il suono che vuole esplorare nei progetti futuri. «Nel prossimo progetto voglio incontrarmi da qualche parte a metà strada», spiega Kym.
La percussione rimane centrale nella sua scrittura di canzoni. «Penso alla batteria come al nastro che lega tutto insieme. Mi sto allenando per fare in modo che sia il backbeat e il battito della traccia», dice, parlando di una mentalità plasmata dai suoi anni da batterista e produttrice. Nel prossimo anno prevede di dedicare lo stesso livello di attenzione alla chitarra, approfondendo le possibilità melodiche. «Amo quando posso davvero approfondire uno strumento specifico. Mi spingerà anche a cambiare il modo in cui penso alla musica e alla produzione.»
In definitiva, 'Purity' è tanto un disco sulla vulnerabilità emotiva quanto un esperimento tecnico. La voce di Kym scivola su synth caotici e linee di batteria impetuose, catturando il brivido, il pericolo e la devozione insiti nell'amore. «Scrivo delle mie speranze e dei miei sogni, e del non accontentarmi», riflette. «C'è molto a cui guardo con entusiasmo. Sono dentro per il lungo periodo. Voglio continuare a esplorare e vedere cosa verrà dopo. 'Purity' è l'album in cui penso: 'So che questo è ciò che voglio fare'.»
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Parole: Josh Crowe
Fotografia: Lauren Davis
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La musica di Anysia Kym si è sempre collocata da qualche parte tra la cura meticolosa e la spontaneità emotiva, e il suo ultimo progetto, 'Purity', non fa eccezione.