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Fuzz Lightyear - Ohne Schuldgefühle

Fuzz Lightyear - Ohne Schuldgefühle

      Albumrezension

      3–5 Sterne. Gut aufgestellt, um auf Kurs zu bleiben und eine echte Kultband zu werden.

      Rezensent: Alex Doyle

      Veröffentlicht: 21. November 2025

      Label: Nice Swan

      Mit einem Live-Ruf, der ihnen vorausgeht, und mit Fingern in so gut wie jedem Segment der verschiedenen Musikszene in Leeds wirken Fuzz Lightyear mit ‚Zero Guilt‘ gut positioniert, um auf Kurs zu bleiben und eine echte Kultband zu werden. Die Ähnlichkeiten zwischen dem aufgeregten, atonalen Gesangsstil des Frontmanns Ben Parry und dem eines gewissen Joe Talbot sind kaum zu übersehen, aber während die meisten Post‑IDLES‑Durchbruchskünstler die Vorliebe der Noiseniks aus Bristol für frustrierten Rock mit zum Mitsingen einladenden Refrains übernommen haben, setzen Fuzz Lightyear stattdessen das gespannte, intensive Chaos ihres Durchbruchs Ende der 2010er Jahre fort. Der Opener ‚White And Green‘ treibt das besonders auf elf, während ‚Berlin, 1885‘ dies mit einer Überleitung zu entschieden post‑rockigen Gitarren tut. Es trifft nicht immer ins Schwarze: ‚Sit Awake‘ verstärkt sowohl die Rauheit von Bens Stimme als auch die Schärfe der Gitarren, sodass alles noch disparater wirkt, während seine distanzierte Darbietung gelegentlich Desinteresse statt resignierter Verzweiflung suggeriert. Das ausladende Herzstück ‚Aberfan‘ ist jedoch das Interessanteste – und musikalisch wohl das Polarisierendste hier. Ein über sechs Minuten langer Track, beginnt er damit, Indie der 80er zu kanalisieren; seine luftige Produktion und die halligen Drums kontrastieren mit klingelnden Gitarrenlinien, während Bens Gesang einen weichen, (fast) melodischen Ton findet. Inspiriert von der katastrophalen Grubenunglückskatastrophe, die das namensgebende Dorf 1966 zerstörte, ist „her newborn dances in coal“ eine so umwerfend sinnliche und herzzerreißende Zeile, wie sie in diesem Jahr nur selten vorkommen wird.

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Fuzz Lightyear - Ohne Schuldgefühle

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La notizia è stata confermata dal fratello Greg, che l'ha annunciata su Facebook, scrivendo: «È con il cuore più pesante che devo annunciare la triste scomparsa di mio fratello. Gary Mani Mounfield RIP.»

In seguito ha aggiunto: «Riunito con la sua bellissima moglie Imelda.»

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Sebbene la sua effervescenza lo rendesse amato dai fan, vale la pena notare quanto fosse tecnicamente dotato Mani: che si trattasse di funk, dub o rock, li sapeva suonare tutti, rinunciando al plettro per usare le dita.

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