Proprio dalla solennità in ottone e dalle scanalature dubby dell'apertura epica 'Photo Day', è chiaro che Yorkshire-via-Brighton burloni KEG hanno subito una sorta di aggiornamento per il loro debutto full-length. Prendendo il cavalier bluster dei loro EP precedenti e swanking in su con una matrice leftfield di ballsy indie e proggish art-rock, fedele al suo titolo semi-ironico, ‘Fun's Over’ è tagliente ed eccentrico come è notevolmente serio.Radicato nell'amore per la classica commedia britannica, con una manciata di scenette in stile Radio 4 qui, o riferimenti a Peep Show one liners (“put it on the laterbase”), altrettanto coinvolgente come il songwriting off-kilter della band è il lirismo ironico del cantante Albert Haddenham. Dalle volgari infedeltà di "Rinunciare alla pesca“, alle bellissime varietà di” Skybather", o, più sinceramente, nelle tremolanti "Parole semplici", ("Aspetta che la barzelletta atterri nothing niente"), ogni vignetta ordinatamente realizzata è girata con una sorta di tragedia agrodolce su cui molti grandi sitcom si sono costruiti: il piccolo ragazzo che pensa in grande senza mai riuscire a soddisfare le sue concezioni. Mentre KEG sono una band che fin dall'inizio si sono portati come animatori sostenendo risate e un buon tempo in abbondanza, ‘Fun's Over’ ora tradisce una band con un carico di seria ambizione artistica troppo. Il divertimento potrebbe essere finito, ma la festa è appena iniziata.
Un capolavoro epico.
Potrebbe essere un passo da gigante per Cleopatrick, ma sono a pochi passi dall'atterraggio.
Divertente, sfacciato, deliziosamente scioccante a volte, “High Fashion” di Addison Rae offre uno sguardo coeso nel suo "rebrand" artistico con un focus lirico sul lusso.
Benson Boone dà il via a un nuovo capitolo del suo viaggio musicale con “Sorry I'm Here for Someone Else”, un vibrante inno pop-rock che segnala una direzione fresca e ottimista dopo il successo globale della sua hit di successo, “Beautiful Things.”
La cantante/cantautrice indie folk islandese Arny Margret ci porta traccia per traccia attraverso il suo secondo album soul-moving 'I Miss You, I Do' - uno sforzo intimo, delicato e audacemente ambizioso che abbraccia un suono più espansivo senza sacrificare il suo nucleo crudo ed emotivo.
L'album includerà i suoi precedenti singoli "Silverlines" e "Born With A Broken Heart".
Il divertimento potrebbe essere finito, ma la festa è appena iniziata.