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Alexisonfire, Kneecap e Frank Turner rendono un altro highlight al 2000trees

Alexisonfire, Kneecap e Frank Turner rendono un altro highlight al 2000trees

      Festival

      10-12 luglio 2025

      Incantevolmente inevitabile, immensamente euforico e ogni anno il momento clou della stagione dei festival.

      C'è un albero che si erge fiero nel centro del cuore sociale di 2000trees, incastonato tra quelli che nel corso degli anni sono diventati i palchi più pesanti del festival, The Axiom (un omaggio alla storia musicale di Cheltenham, nelle vicinanze) e The Cave. Ha svolto, nel corso del tempo, molte funzioni; rifugio da un acquazzone o un po’ di ombra, un importante punto di incontro, e lo sfondo della migliore festa del Regno Unito (ufficiosamente, forse). Per almeno questa redazione, è diventato un punto focale di anno in anno. “Ci vediamo all’albero” è ormai al livello di “puoi tenerlo per un secondo”, probabilmente le parole più pronunciate del fine settimana. Ma più di un semplice punto di riferimento, l’albero rappresenta qualcosa di più riguardo al brillante festival boutique del Sud-Ovest. È simbolo del suo contesto, sia fisicamente vicina agli altri 1.999 alberi che le danno il nome, sia nelle considerazioni sulla sua ambiente. Davvero non c’è altro luogo che catturi quanto lo stato di benessere della natura, abbinato ad alcuni degli atti dal vivo più feroci del Regno Unito e oltre. A volte, è quasi impossibile comprendere la genuina serenità proiettata dal campo del Gloucestershire contro lo sfondo del ritorno dei pionieri hardcore Million Dead, o la spoken word infiammata di La Dispute. È questo il fascino. Innumerevoli parole sono state scritte su 2000trees nel suo quasi ventennio di esistenza, ma tutte ruotano attorno al suo escapismo totale, alla cura per i partecipanti e, non da ultimo, alla vera passione per la musica. La line-up del 2025 ne è la prova, mantenendo l’abitudine del festival di ingaggiare eroi underground, favoriti del main stage e occasionali colpi a sorpresa. Il più grande protagonista di quest’anno è il gruppo di giovedì: Kneecap, che, fedele e impavido di fronte alle recenti retoriche e sviluppi, rafforza l’etica complessiva di 2000trees e rappresenta una pausa significativa dal suo atteggiamento stereotipato di altri mondi.

      Gli altri artisti principali occupano invece spazi più tradizionali, ma con eguale ammirazione, come la co-headline di venerdì tra Taking Back Sunday e Coheed and Cambria, un vero sogno per gli appassionati di emo. Entrambi vengono accolti con affetto e grandi cori, non da meno TBS, il cui volume leggermente contenuto viene facilmente bilanciato dalle orde di fan che assimilano un set ricco di brani preferiti. È un riconoscimento anche per PVRIS, la cui fusione melodica di pop-rock offre un energico risveglio precoce, e per i headliner del main stage di sabato, gli Alexisonfire, che dominano con un setlist ricco di successi. Tra i momenti salienti ci sono Big Special, duo del Black Country che fa rumore ben oltre i confini di due, appena usciti dal loro fenomenale album ‘NATIONAL AVERAGE’. Natalie Foster dei Press Club si proietta nel pubblico per gli ultimi momenti di ‘Suburbia’, completando un energico set mattutino sul main stage, mentre i FIDLAR devastano il sottile confine tra performance e festa, regalando uno dei set più divertenti di sempre, in qualsiasi palco, in qualsiasi festival d’estate. C’è qualcosa di meglio che cantare la linea iconica di ‘Cheap Beer’ sotto il sole cocente del pomeriggio? Noi non pensiamo.

      Il palco Forest è da tempo il segreto peggio custodito del festival e, in un anno con quasi assenza di nuvole e temperature che sfiorano i 30 gradi, l’ombra degli alberi è sufficiente per attrarre anche i più stanchi nel suo ambiente più fresco. E fino a quando il veterano e musa adottata del festival Frank Turner sale sul palco per un’esecuzione completa di ‘Love, Ire & Song’ e sembra che l’intera folla si riversi nell’oasi nascosta. Dite quello che volete, ‘Long Live The Queen’ potrebbe essere ancora una delle migliori canzoni mai scritte. E quando finisce tutta la magia dei palchi, è tempo di incontrarsi sotto l’albero per il famosissimo silent disco, l’esperienza magica di connessione che prende possesso del sito ogni sera durante i quattro giorni del festival. È stato detto prima e verrà detto ancora: nessuno ha vissuto un silent disco fino a quando non si è immersi nell’esperienza di 2000trees. È magnificamente inesorabile, immensamente euforico e, di anno in anno, il momento clou assoluto della stagione dei festival. Come ormai consuetudine per 2000trees – e per le decine di migliaia di fan a Upcote Farm – non c’è modo migliore di concludere un fine settimana.

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Bellissimo inesorabile, immensamente euforico, e anno dopo anno il punto culminante assoluto della stagione dei festival.