Potrebbe sembrare che abbiamo davvero dato l’addio alla stagione dei festival per quest’anno, ma l’undicesima edizione del Twisterella di Middlesbrough ha altre idee. Tenuto annualmente in più locali della città, l’evento premiato ha il talento di scoprire gli artisti più speciali prima che diventino mainstream, con i suoi palchi che in anni precedenti hanno ospitato nomi come Prima Queen, The Royston Club e Sam Fender. Questa volta i pionieri scozzesi swim school aprono le danze sul palco principale dello Students’ Union dell’Università di Teesside, impostando il tono con un set pomeridiano indimenticabile. In vista del loro attesissimo album di debutto in uscita più tardi questo mese, la band chitarristica più calda di Edimburgo integra i brani più freschi con i favoriti più datati, fondendo senza soluzione di continuità le sensibilità strumentali dello shoegaze con una scrittura di canzoni profonda e incisiva. Lanciandosi nel singolo recente “Alone With You”, il set dei swim school a Twisterella è un esempio perfetto di come combinino la loro famosa presenza scenica ruggente con lo spazio sonoro finemente costruito che occupano, creando un suono dal vivo che si colloca da qualche parte tra l’indie rock vorticoso degli ultimi anni e le scene grunge e garage rock degli anni ’90.
A seguire c’è una band che sicuramente merita di essere nel radar di ogni frequentatore di concerti: Champ. Suonando quello che è tecnicamente il loro primo concerto di sempre, il quartetto indie di Hartlepool in stile Springsteen presenta le loro piccole ma potenti uscite in un contesto live fresco, con un sound vario che spazia da una scrittura introspettiva ed energia feel-good (singolo di debutto “Taste To Run”) a tracce che tendono verso paesaggi sonori più oscuri (“Future”).
Scendendo verso il locale più intimo dell’edificio, The Lounge, l’ultima formazione folk del Nord Est - before close - prende il controllo per un set di 30 minuti di coccole musicali ininterrotte. L’eclettico incontro tra le potenze compositive Jodie Nicholson e Joe Ramsey - entrambi veterani di Twisterella - trasforma brevemente il festival in il massimo del comfort autunnale, incanalando un mondo idilliaco di caminetti e pumpkin spiced latte. “This is our first time playing live together as a duo,” nota Nicholson, prima di passare al recente singolo di debutto “thank god”. Dal punto di vista sonoro, ci sono chiari riferimenti al lavoro delle acclamate star indie-folk Daughter e Laura Marling, con il duo che sovrappone calde armonie vocali e una chitarra acustica morbida e ondeggiante. È intimo, casalingo, grezzo e profondamente umano, e viene accolto da un applauso estasiato di un pubblico rimasto senza parole.
Diversificando ancora di più la gamma di generi della giornata, l’indie-pop diva di Middlesborough Loren Heat sale sul palco principale. Mentre i commenti sulla sua recente laurea vengono accolti da applausi di congratulazioni, Heat si lancia in una performance travolgente, traducendo il suo queer-pop fatto in casa in una dominazione all’avanguardia del suo vecchio territorio. Affiancata dalla sua band espressiva dal vivo, incarna senza sforzo tutto ciò che la musica pop dovrebbe essere: un’esperienza euforica e ballabile. Tra inni ondulanti di disperazione e desiderio (“Be Ur Baby”), Heat ha il pubblico in pugno: “Are you ready?”, sorride mentre invita i presenti a battere le mani sul singolo di debutto “Curiosity”.
Il suo set finisce troppo presto, ma quasi immediatamente una folla immensa e rapita si raduna al The Terrace, il terzo dei locali all’interno dello Students’ Union. Sono qui per vedere i quattro PISS, descritti come noise/grunge/eclettici e fuori da ogni genere - una band che si dimostra tutt’altro che convenzionale. Provenienti da Vancouver, il gruppo combina la loro musica con poesia parlata, arte visiva e performance sperimentali, mettendo in scena uno spettacolo che sfuma i confini tra complesse tematiche interpersonali e politiche, con una sensazione straordinariamente umana. È femminista, è NSFW, ed è molto punk.
Avvicinandosi alla serata, è ora di caos rumoroso e progressivo simile al suono delle stelle recenti Fat Dog, Home Counties e Getdown Services. Entra in scena: la band londinese Y (scusate in anticipo per la ricerca difficile su Google). Con set dal vivo composti da stacchi di chitarra che confondono il cervello, linee di synth bizzarre e melodie di sax traballanti, il quintetto offre un livello di energia senza pari, facendo proprio il palco principale del festival.
Portando Twisterella 2025 alla chiusura - e suonando il loro secondo festival della giornata, dopo un mastodontico viaggio in auto da Glasgow - i ragazzi più vivaci di Leeds, Adult DVD, dimostrano che vale la pena restare tutto il giorno. Armati della solita energia ad alto numero di ottani, trasformano la sala nella propria discoteca di Twisterella, con il palco costellato di sintetizzatori e pedali per chitarra oscuri. La loro musica colma lo spazio tra digitale e analogico; ogni piccolo suono complesso è creato dal vivo sul palco, proprio davanti a un pubblico che aggrappandosi a ogni parola. Nel corso del set assistiamo ai ganci più orecchiabili e ai cori da cantare insieme (“Dogs In the Sun”), a imponenti programmazioni di synth (“Because I Like It”) e a breakdown di chitarra ispirati al funk (“Doomsday Prepper”). Adult DVD sono professionisti dei festival, e non passerà molto prima che headlineranno palchi più grandi con ancora più della loro follia rumorosa e alimentata dal caos.
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Tag: Adult DVD, before close, Champ, Loren Heat, PISS, swim school, Y, Twisterella, Festival, Recensioni, Recensioni dal vivo
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