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"The Favors” (FINNEAS & Ashe) “The Hudson” è una lettera d’amore a quella che quasi hai tenuto - Atwood Magazine

"The Favors” (FINNEAS & Ashe) “The Hudson” è una lettera d’amore a quella che quasi hai tenuto - Atwood Magazine

      Per dolci delusioni amorose e ricordi che svaniscono tremolando prima di sparire, “The Hudson” è la tua colonna sonora. FINNEAS e Ashe trasformano il cuore spezzato in arte nel loro secondo singolo inquietantemente bello come The Favors.

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      Streaming: “The Hudson” – The Favors

      L’unica verità che conosco sei tu…

      * * *

      Alcune canzoni non suonano solo: perseguitano, trattengono, echeggiano.

      “The Hudson,” il secondo singolo dei The Favors, il nuovo progetto collaborativo tra FINNEAS e Ashe, arriva come l’ultimo bagliore di sole sull’acqua prima del calar della notte, pieno di bellezza dolorosa e di una brezza malinconica che sussurra attraverso l’anima. Dopo il bagliore cinematografico del loro debutto, “The Little Mess You Made,” questa traccia è un respiro più tranquillo e profondo, che espande l’universo emotivo di The Dream, il loro prossimo album di debutto.

      The Dream – The Favors

      Dalle prime note, “The Hudson” ci invita in un mondo sospeso nel tempo. Un mondo di alberi spogli e cuori ancora più spogli. La voce di Ashe entra delicatamente su un pianoforte scarno, piena di tremore e verità, dipingendo intimità in scala di grigi:

      “Gli alberi erano nudi e spogli, e così eravamo anche noi – due straniere anziane che condividono cose davvero personali.”

      È una linea che cade come una confessione diaristica detta ad alta voce per la prima volta. Qui non c’è artificio, solo onestà, spiegata nella sua vulnerabilità complessa.

      Poi si unisce FINNEAS, non semplicemente come armonia, ma come co-narratore. La sua voce non si limita a fondersi, ma approfondisce l’atmosfera, trasformando la canzone in un ricordo condiviso. Insieme, i loro timbri sembrano una vecchia fotografia trovata in un cassetto, in sepia e consumata dal tempo.

      “All I’ve ever known is gone. I’ve got nothing but you to lose.”

      C’è gravità in questa linea. Una sensazione di essere svuotati fino a ciò che conta veramente.

      The Favors (FINNEAS e Ashe) © Alex G Harper

      Mentre “The Hudson” si svela, si apre in una produzione silenziosamente grandiosa.

      La percussione si costruisce come passi su un marciapiede bagnato, un dolce impulso che non interrompe il sogno. E poi c’è il assolo di chitarra, trattenuto ma evocativo, che si infiamma come un fiammifero acceso nel buio, illuminando appena abbastanza da sentire il peso pieno del ricordo. È un’eco dell’economia emotiva dei Fleetwood Mac, o dell’urgenza cruda di Simon & Garfunkel negli ultimi anni.

      Come il paesaggio sonoro, le immagini del video, dirette da Alex Lockett, vivono in uno spazio liminale, che lampeggia tra la nostalgia in bianco e nero e la morbidezza dei colori sbiaditi. Ambientato sulla riva del fiume, Ashe e FINNEAS diventano figure spettrali del passato, amanti, sconosciuti, artisti, che attraversano un momento che non riescono del tutto a lasciare indietro. La cinematografia rispecchia l’arco emotivo della musica: stabile, poi crescente, poi lasciato andare.

      È impossibile ascoltare “The Hudson” senza riflettere su quanto profonda sia la partnership musicale tra Ashe e FINNEAS. Dalla vulnerabilità rivoluzionaria di “Moral of the Story” del 2019 al romanticismo apocalittico di “Till Forever Falls Apart,” non hanno mai evitato grandi emozioni, ma qui scambiano fuochi d’artificio con candele, melodramma con ricordo. È una devastazione più silenziosa, e proprio per questo più profonda.

      Hai preso il mio cappotto per sederti sul balcone

      Mi ammalerei se ti riscalda

      Il lago era ghiacciato e lo eravamo anche noi

      Ma entrambi sappiamo che

      non arriveremo alla primavera

      Non so dove appartengo

      Tutto ciò che ho sempre conosciuto è andato

      Non ho nient’altro da perdere che te

      Non so in cosa credo

      Per favore, abbi fede in me

      L’unica verità che conosco sei tu

      The Favors (FINNEAS e Ashe) © Alex G Harper

      Questo progetto, The Favors, potrebbe essere nuovo nel nome, ma la chimica tra questi due artisti è affinata.

      C’è una naturalezza silenziosa nel loro gioco, una fiducia che permette ai momenti di fragilità di respirare, piuttosto che essere sovrapprodotti. È il suono di due spiriti affini che lasciano spazio ai fantasmi dell’altro di danzare.

      Rivediamoci qui tra un anno

      Forse allora andrà bene

      Cercherò di non pensare a te a giugno

      Ma, arrivato dicembre e la tempesta

      Torna tra le mie braccia

      Cammina lungo l’Hudson, di nuovo da te

      Ciò che rende “The Hudson” particolarmente coinvolgente è il suo carattere senza tempo. Potresti inserire questa canzone in un bar fumoso degli anni ’70 a ora di chiusura o sul palco principale di un futuro tramonto a Coachella, e si sentirebbe perfettamente a casa in entrambi i luoghi. Non è un caso.

      The Dream, come album, attinge dall’intimità baciata dal sole degli anni d’oro di Laurel Canyon, pensa a Carole King, CSNY, The Mamas and the Papas, ma non sembra mai derivativo. Al contrario, trasporta quelle influenze attraverso una lente moderna, creando musica nostalgica senza essere datata, poetica senza essere smaccatamente sdolcinata.

      Registrato tra Nashville (dove Ashe ha radici) e Los Angeles (dove FINNEAS prospera), la geografia di The Dream sembra inscritta nel suo DNA. E “The Hudson,” con il suo riferimento al fiume storico che attraversa New York, collega quella traccia interstatale, il modo in cui i luoghi imprimono sull’amore, e come i ricordi trovano le loro coordinate nei paesaggi. Non è solo una canzone su una rottura o un momento fugace, ma su come alcune città non ti abbandonano mai del tutto, specialmente quando diventano lo sfondo di una bellissima dissoluzione.

      FINNEAS & Ashe trovano la loro voce come The Favors su “The Little Mess You Made”:: CANZONE DEL GIORNO ::

      The Favors sono Finneas O’Connell e Ashe © Alex G Harper

      In un’epoca in cui i singoli sembrano spesso fabbricati per l’attimo, “The Hudson” osa essere qualcosa di più duraturo.

      Sembra una lettera che avevi dimenticato di aver scritto, un amore che quasi ricordi. E soprattutto, sembra la verità, caotica, melodica e profondamente commovente.

      Con The Dream in uscita a settembre, i The Favors stanno già dimostrando che il loro unione è più della somma di due carriere soliste eccezionali. “The Hudson” è un momento sospeso nel tempo, un sospiro condiviso tra due voci che capiscono esattamente cosa significa resistere e cosa serve per lasciar andare.

      Non so dove appartengo

      Tutto ciò che ho sempre conosciuto è andato

      E non ho nient’altro da perdere che te

      Non so in cosa credo

      Per favore, abbi fede in me

      L’unica verità che conosco sei tu

      Come ho accennato nella recensione di Atwood Magazine sul singolo di debutto dei The Favors, “Alcune collaborazioni funzionano: come un fulmine in una bottiglia, certi duo musicali catturano una magia rara che trascende un singolo brano o un momento effimero.”

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      © Alex G Harper

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