Dagli anthem pop luminosi alle bellissime ballate, 'MARILYN' di Marilyn Hucek affronta vita, amore e perdita attraverso un debutto perfetto.
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L'arte di un album d'esordio sembra sempre più rara in un mondo inondato da singoli, EP e momenti virali effimeri.
Quando un'artista si lancia in un progetto full-length, merita tutta la nostra attenzione – soprattutto se si tratta di un debutto. Il primo album completo di Marilyn Hucek, MARILYN, pretende proprio questo.
Dopo anni a perfezionare il suo suono e la sua voce, ottobre 2025 segna l'arrivo della sua dichiarazione definitiva, un album che cattura ogni sfumatura di chi è: audace, onesta e senza paura. Dall'euforico opener pop 'I Made It' alla delicata e sincera 'To Be or Not To Be', fino all'eccezionale brano bilingue 'Me Salvaste El Alma', MARILYN è una raccolta che intreccia empowerment, vulnerabilità e il cuore di un'artista che è finalmente arrivata.
MARILYN – Marilyn Hucek
Appena partita, MARILYN dà il tono con 'I Made It', un inno pop trionfante che sembra la colonna sonora della svolta di ogni sognatore. È sicura, radiosa e incarna perfettamente l'evoluzione di Hucek. E che modo intelligente di aprire un album d'esordio. Dovremmo essere in molti a celebrare i nostri traguardi. Con 'I Made It' Hucek riconosce i sogni che è riuscita a realizzare finora aprendo al tempo stesso la porta a una nuova fase. C'è qualcosa da dire sul celebrare, pur guardando avanti. È un messaggio che molte persone hanno bisogno di sentire.
'Naked' segue sulla stessa onda, spingendosi verso un lato pop-rock tanto crudo quanto irresistibile. C'è un'onestà magnetica nella sua interpretazione che ti fa venire voglia di cantare insieme e fare il tifo per lei allo stesso tempo.
'Love To Hate You' rallenta il tempo, rivelando le sue radici da cantautrice con testi introspettivi e una produzione calda e organica. È un promemoria che anche nei suoi momenti pop Hucek può spogliarsi e risultare altrettanto, se non più, d'impatto.
'Rebound' arriva dopo. È un'esplosione nostalgica di energia con un tocco del fascino di 'Teenage Dirtbag'. È pura gioia da finestrini abbassati. Questo ritornello è un tormentone che ti fa venir voglia di rimetterlo in loop appena finisce.
A metà del disco, 'To Be or Not To Be' offre uno dei suoi momenti più vulnerabili. È il contrappunto emotivo a 'I Made It', togliendo il luccichio e la sicurezza per rivelare il costo di inseguire un sogno. La giustapposizione è qualcosa che ognuno affronta, indipendentemente dalle circostanze. C'è sempre un sacrificio, qualunque direzione tu prenda, ma con l'ambizione – il dubbio e il desiderio sono reali.
Il disco si chiude in modo bellissimo. 'Me Salvaste El Alma' è intimo e cinematografico. E 'Neil Young', scritta in memoria del suo defunto padre, è struggente e bellissima, affrontando il lutto in modo tenero, riflessivo e profondamente umano.
MARILYN ci dà tutto con questo debutto: la sognatrice, la combattente, la figlia, l'artista. È una perfetta introduzione al mondo di Marilyn Hucek, e non vediamo l'ora di vedere cosa verrà dopo.
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© per gentile concessione dell'artista
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Dai vivaci inni pop alle splendide ballate, 'MARILYN' di Marilyn Hucek esplora la vita, l'amore e la perdita in un album d'esordio perfetto.